Politica

Veneto, evaso tesoro da un miliardo: 11 arresti

Undici arresti e capitali evasi per 1 miliardo di euro. Attraverso un "carosello" di società fasulle italiane e straniere gestite da "nonnetti" improvvisati capitani di industria, professionisti dell’evasione hanno sottratto allo Stato un vero e proprio tesoro. Il blitz della Gdf

Veneto, evaso tesoro da un miliardo: 11 arresti

Padova - Undici arresti e trentasette denunce della Guardia di Finanza a Padova che ha scoperto evasione per 1 miliardo di euro. È questo il bilancio delle Fiamme Gialle del Veneto nei confronti di professionisti dell’evasione che, attraverso un "carosello" di società fasulle italiane e straniere gestite da "nonnetti" improvvisati capitani di industria, hanno sottratto allo Stato un vero e proprio tesoro.

Un'operazione durata 4 anni E' stata una operazione di livello europeo quella conclusa dalla Guardia di finanza di Padova che ha portato all’esecuzione nelle scorse ore di undici ordinanze restrittive. "Dall’esecuzione delle richieste di assistenza giudiziaria avanzate in Germania, Austria, Inghilterra e Grecia - ha spiegato il capitano Samuel Bolis del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Padova - è emerso, in particolare, che l’autorità giudiziaria tedesca stava conducendo un’indagine nei confronti di uno degli indagati". "Abbiamo lavorato con una squadra ad hoc per quattro anni - ha sottolineato Bolis - utilizzando intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre ai consueti metodi di indagine documentale".

La struttura dell'associazione a delinquere L’associazione a delinquere era costituita da imprenditori veneti e lombardi, da "faccendieri" napoletani e da cittadini stranieri, una vera e propria holding di "carta" del crimine transnazionale che ha portato gli 007 delle Fiamme Gialle ad indagare in tutta Europa, dalla Germania alla Grecia, dall’Inghilterra all’Austria. "Attraverso una serie infinita di società gestite solo apparentemente da anziani, extracomunitari e nullatenenti, questi professionisti e menti raffinate della frode fiscale hanno occultato redditi, dichiarato costi inesistenti ed incassato l’Iva, complessivamente, per oltre un miliardo di euro" riferisce ancora la Guardia di Finanza che ha scoperto la creazione di "veri e propri 'castelli' di società con sede operativa in stanze deserte dotate solo di un fax, di una scrivania e di una sedia per un’unica impiegata, solitamente estranea alla frode, che si trovava a gestire l’emissione di fatture dagli importi incredibili che arrivavano addirittura a 4 milioni di euro l’una".

I camion "fantasma" "Cartaccia", la definisce la Gdf, che avrebbe dovuto giustificare trasporti effettuati da camion "fantasma" carichi di telefoni cellulari che partivano da Padova, giravano mezza Europa con merce inesistente, per poi comparire, dopo al massimo due giorni, nuovamente a Padova. Il guadagno consisteva nell’evasione dell’Iva e nella sottrazione di importanti fette di mercato con l’offerta dello stesso prodotto ad un prezzo altamente concorrenziale. La metodologia fraudolenta utilizzata si basava sulla costituzione "galassie" di imprese fantasma, le cosiddette "cartiere" che, dopo brevi periodi di attività, un paio d’anni al massimo, venivano messe in liquidazione o trasferite all’estero e lasciate quindi ’morirè senza assolvere ad alcun debito con il Fisco. Nell’associazione a delinquere smantellata dalle Fiamme Gialle vi sono anche pregiudicati napoletani, alcuni dei quali già noti alla giustizia per reati di pirateria audiovisiva e bagarinaggio.

Gli articoli commercializzati Tra gli articoli commercializzati, oltre ai telefoni cellulari, c’erano anche cd rom vergini destinati al mercato campano: da qui il sospetto degli inquirenti che tali prodotti finissero nel lucroso mercato clandestino della pirateria audiovisiva.

Nel corso dell’intera operazione, spiega ancora la Gdf, oltre alle intercettazioni telefoniche, agli accertamenti bancari e alle perquisizioni, sono state svolte indagini in tutta Europa con la collaborazione delle polizie e delle amministrazioni finanziarie di Austria, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Grecia ed Ungheria. 

Commenti