Politica

Venezia indignata: no alle gondole in plastica

Bocciata a furor di popolo la proposta di un imprenditore brindisino, che ha progettato la storica imbarcazione in vetroresina. "Siamo Venezia, non un parco divertimenti"

«Gondole in plastica? Ci sono già e sono quelle per i souvenir»: con garbo Giorgio Orsoni, alla vigilia del suo insediamento domani a sindaco di Venezia, ha respinto al mittente la proposta avanzata da un imprenditore di Brindisi di costruire la tradizionale imbarcazione lunga più di 11 metri in materiale plastico.
È un corale «no, grazie», a partire dai gondolieri, che non lascia margine a dubbi la risposta data dalla città a una lettera inviata all'Ente Gondola dal titolare dei «Cantieri navali Brindisi», Giuseppe Gioia.
Nella missiva, il costruttore, dopo aver annunciato che stava realizzando un prototipo in vetroresina, ha chiesto all'ente veneziano se c'era un qualche interesse. In tanti l'hanno tradotta come una proposta tesa a cancellare una parte stessa della città. A Venezia si è scatenata una bufera di commenti negativi, forti non solo della storia locale ma dei regolamenti comunali che impongono che le gondole siano rigorosamente in legno. Ogni imbarcazione, infatti, è fatta di circa 300 pezzi; la costruzione dura quasi un anno e il costo finale è sopra i 20mila euro.


«È allucinante - ha detto Aldo Reato, presidente dell'associazione che rappresenta i gondolieri -. Ci opporremo in tutti i modi»; «penso - ha aggiunto - che tutto il mondo del remo dirà un secco no alla possibilità di gondole in plastica.Non siamo un parco diverimenti, siamo a Venezia».

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