Roma

Le vie dei Festival Una vetrina sul «laboratorio Italia»

Le vie dei Festival Una vetrina sul «laboratorio Italia»

Da 15 anni fa conoscere il teatro dei nostri tempi. Quello che si annida nei programmi di importanti rassegne estive nazionali e non. Quello che nasce dall’artigianato di artisti impegnati a rinnovarlo nella scrittura, nell’impianto scenico, nella recitazione. Torna da domani «Le vie dei festival», vetrina di spettacolo dal vivo che quest’anno guarda all’Italia. E lo fa secondo una duplice prospettiva: la testimonianza emblematica di esperienze passate che hanno aperto enormi valichi nella ricerca teatrale e un’ampia selezione di compagnie che, pur di generazioni diverse, convergono negli attuali scenari della nostra avanguardia. Non è un caso che ad aprire la manifestazione, diretta da Natalia Di Iorio e ospitata al teatro India, sia un duplice omaggio a Leo De Beradinis, capofila della sperimentazione italiana nei decenni Settanta/Novanta, scomparso un anno fa. La proiezione video di due suoi storici lavori, Charlie Parker e Totò principe di Danimarca (alle 20 e alle 21.30), rappresenta, oltre che il significativo ricordo di un grande maestro, quasi un passaggio di testimone nella staffetta della creatività e del nuovo. «Il modo migliore di onorare Leo De Berardinis - spiega la Di Iorio - non può essere che quello di rivederlo sulla scena, seppure nella forma mediata dallo schermo, di ascoltare la sua voce, di tornare alle origini di un processo creativo che ha sempre visto nella sperimentazione non una fase ma l’oggetto stesso della pratica artistica». E al video si affida anche parte dell'ampio progetto che Enrico Casagrande e Daniela Nicolò dei Motus dedicano al tema dell’adolescenza: performance, installazioni e spettacoli live per raccontare le fragilità di un’età difficile e i suoi rapporti con il quotidiano, tanto più se degradato e periferico. Forti legami con l’attualità stringono pure il lavoro che Narramondo Teatro ha tratto da Ritorno a Haifa di Ghassan Kanafani e Il regno profondo di Claudia Castellucci. Trae nutrimento da Pirandello e Beckett il doppio intervento di Egumteatro, alle prese con Questa sera si recita la nostra fine e Aspettando Godot.


Ma il programma non si ferma qui e prevede eventi fino al 27 settembre.

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