Vincenzi non mangia il «biscotto»: «Mai detto che voglio una truffa»

«È andato tutto come previsto. Non è stato evidenziato nessun motivo specifico per far cambiare l'orario della partita». L'ufficialità arriva direttamente dal Prefetto genovese, Francesco Antonio Musolino. Il derby numero 104 si giocherà dunque come previsto domenica 8 maggio alle 20 e 45. La decisione ufficiale è arrivato dopo oltre un'ora di riunione in Prefettura dove erano presenti le massime autorità pubbliche di sicurezza, oltre agli esponenti delle due società genovesi. Umberto Marino per la Samp ed Alessandro Zarbano per il Genoa.
Il Prefetto spiega i motivi della decisione. «Dalle tifoserie abbiamo ricevuto i segnali normali che ci sono prima di ogni stracittadina, senza riscontrato particolari tensioni. Come sempre c'è grande aspettativa nell'ambito sportivo. Speriamo vinca il migliore». Con una sconfitta della Sampdoria, però si potrebbero aprire scenari diversi. «E per questo abbiamo preso in esame le varie ripercussioni che potrebbero succedere, ma sarebbero solo misure post derby». Anche sul possibile arrivo di rinforzi da altre città, il Prefetto taglia corto. «Ci saranno gli uomini che serviranno».
Alla riunione non c'era nessun esponente del Comune, che era rappresentato dal Comandante della Polizia Municipale, Roberto Mangiardi. Un altro autogol della sindaco Marta Vincenzi. Che però fa marcia indietro rispetto alle dichiarazioni rilasciate lunedì. Infatti in un'intervista all'Ansa, la numero uno genovese risponde in maniera stizzita a chi vedeva nelle sue parole un invito alla «torta» per aiutare la Sampdoria. «Le espressioni che ho usato vanno intese al di là dell'aspetto sportivo o del semplice risultato. Mi offende già il fatto che qualcheduno abbia pensato alle mie parole come all'invito per fare un "biscotto". Io sono fatta di una pasta diversa». Sarà, ma le dichiarazioni con riferimento ai «cugini ed alla famiglia» sono state interpretate soprattutto dai genoani in maniera un po’ diversa. «Quando ho parlato di solidarietà e di amicizia in occasione del derby, mi riferivo all'ordine pubblico ed alla vita cittadina e intendevo dire che vorrei vedere una bella giornata all'insegna dello sport. Poi ben vengano gli sfottò tra le due tifoserie, ma la civiltà deve sempre prevalere».


Era già stato sufficiente ricevere la Sampdoria in Comune per cercare di «incoraggiarla» alla salvezza. Tutto il resto è davvero superfluo. È servito solo a farle perdere altri consensi tra i genovesi, soprattutto tra quelli di fede rossoblù. I problemi di questa città, purtroppo, sono ben altri.

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