Visto da vicino «Parla alla lombarda et praticava nella bottega in sulla strada per andare alla Scrofa»

Ecco la deposizione inedita, del 17 luglio 1597, di Pietropaolo Pellegrini, garzone di barbiere, incarcerato in seguito a un’aggressione e al furto di un mantello (ferraiolo), nel quale era stato coinvolto Caravaggio, tratta dalle carte dell’Archivio di Stato di Roma.



«Questo pittore che me dette il ferraiolo si dimanda Micchalangelo, che al parlare tengo sia milanese \ Mettete lombardo, per che lui parla alla lombarda \ Questo Michelangelo pittore è di età di 28 anni incirca, di giusta statura, più presto grande che altrimente grassotto, non molto biancho in faccia ne anco bruno, et ha un poca di barba negra ma poca, et veste di negro, di mezza rascia negra, non troppo bene in ordine et alle volte va bene in ordine et alle volte no, et porta in testa un cappello di feltro negro \ et lo cognosco da questa quaresima prossima passata ha fatto l’anno, con occasione che praticava nella bottegha di un pittore che stava in su la strada per andare alla Scrofa, vicino alla bottegha di mastro Marco barbiero, mio padrone, accanto un sellaro, qual morse questa quaresima prossima passata che si chiamava mastro Lorenzo, la moglie del quale tenendo se sola mastro Marco ci mandava le sue putte o nepote, et io ce le menavo sera et mattina, e con questa occasione venni a cognoscere detto Michelangelo, che ce lo ho visto parecchie volte oltre che è venuto a tosarsi doi volte alla bottega nostra et a medicarsi di una grattatura di una gamba che lo medicava il figliolo del padrone chiamato Luca».

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