Le vittime di Hamas potranno chiedere un risarcimento alla Bank of China

D’ora in poi alle banche conviene controllare meglio i conti correnti dei clienti, soprattutto se a questi ultimi gli Stati Uniti affibbiano l’identikit del terrorista o dell’amico dei terroristi o, comunque, del «politico canaglia». La Corte suprema dello Stato di New York, infatti, ha emesso contro la Bank of China una sentenza che in molti definiscono storica: le vittime israeliane degli attacchi organizzati da Hamas potranno procedere contro l’istituto di credito cinese, che era stata accusata dall’Israel Law Center e dai suoi clienti di non aver impedito il trasferimento di denaro verso i gruppi terroristici della Striscia di Gaza. E secondo i giudici di New York la Bank of China ha davvero permesso, a partire dal 2003, ai palestinesi di effettuare svariati bonifici da diversi milioni di dollari. E tutto questo nonostante le proteste ufficiali di Israele. L’attacco suicida di Eilat nel 2007 e i lanci di razzi verso la cittadina di Sderot sarebbero stati realizzati proprio con armi acquistata con quel denaro. Sono oltre 80 le vittime israeliane e i loro famigliari ora cercano una forma di risarcimento.

I legali della Bank of China hanno sostenuto che che l’istituto non può essere ritenuto responsabile per le azioni dei terroristi di Hamas ma non hanno convinto i giudici di New York. E le associazioni ebraiche si preparano a sostenere altre richieste di risarcimento ad altre banche.

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