Il derby ha fatalmente consolidata la consuetudine che l'avvio di campionato aveva chiaramente indicata: Genoa ben sistemato nel tabellone di sinistra solidamente rivolto all'alto, Sampdoria penosamente prigioniera dell'insidioso tabellone di destra che ondeggia sulle sabbie mobili. Ha vinto il Genoa perché ha un gigante come il Principe Milito che sa esaltare un organico apprezzabilmente completo. Ha perso la Sampdoria, che pure vanta un gigante come Fantantonio Cassano, per via di una «rosa» che nega anche la speranza di accettabili soluzioni offensive.
Dice: poteva e anzi doveva essere pareggio, perché soltanto un disgraziato errore dell'assistente Di Liberatore ha vietato infine alla pulce Fornaroli di ristabilire il ferreo equilibrio del match singolarmente rotto dalla dorata prodezza di Milito. È vero. Tant'è che stavolta c'è poco da imputare a Mazzarri e discepoli, il cui spirito di sacrificio è stato grandioso. Ma la sostanza non sarebbe cambiata. A quattro turni dalla conclusione del girone d'andata, a lode per il Genoa e monito per la Sampdoria va preso atto che i «cugini» sarebbero comunque rimasti rispettivamente sesto e sest'ultima in classifica anche con il pari.Per il bene specifico della Sampdoria in vista del mercato di riparazione di gennaio conviene insomma ribadire a Marotta e Garrone che l'attuale posizione della squadra blucerchiata viene da lontano, poggia sul mercato estivo. Che vale ripetere che sulla carta la tosta Sampdoria tipo di Mazzarri (Castellazzi; Campagnaro, Gastaldello, Accardi; Padalino, Sammarco, Palombo, Franceschini, Pieri; Bellucci, Cassano), pur globalmente meno tecnica e più «bassa» potrebbe sostanzialmente valere il più brillante Genoa di Gasperini quando è lampante - solo per esemplificare - che l'unica vera disgrazia è stata quella del fondamentale Palombo, perché per vero si sapeva in anticipo che Campagnaro sarebbe mancato per mezzo campionato, che l'eroico Bellucci avrebbe fatalmente pagato lo scotto a un crudele infortunio, che lo spaesato Fornaroli è una piuma e l'encomiabile Bonazzoli il simulacro del bomber che fu? La coperta è corta. Non valgono i «se» e i «ma».
Mentre Maggio fa volare il Napoli, per non versare ulteriore sale sulla ferita evito peraltro di esaminare cosa si giocherà in campionato e in Uefa la Sampdoria contro Reggina Siviglia e Fiorentina nell'ultima settimana del micidiale «tour de force» che la consegnerà alla provvidenziale sosta di Natale. Preferisco di gran lunga pensare a che tipo di girone d'andata potrebbe concludere il Grifone se riuscisse a bissare contro la tosta Atalanta di Doni il successo del derby a sette giorni data.
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