da Parigi
Parigi, non c'è solo Thales tra i potenziali obiettivi di Finmeccanica per un alleanza o acquisizione del campo dell'elettronica per la difesa. Lo ha detto chiaramente Giorgio Zappa, sostenendo, a margine della conferenza stampa al salone aerospaziale di Le Bourget, che un pensiero, in Europa, è stato fatto anche sul comparto elettronico militare tedesco di Eads. Il direttore generale della società aerospaziale italiana ha aggiunto, ridendo, ma non troppo: «noi saremmo probabilmente in grado di gestirla meglio». Pier Francesco Guarguaglini ha confermato che dopo i tentativi falliti con Ericsson e Stn Atlas, si tengono gli occhi aperti per ogni opportunità, in Europa e negli Usa, ma che una operazione elettronica con Eads non è nella agenda a breve termine.
Guarguaglini ha anche confermato l'intenzione di investire il «tesoretto» di 3,5-4 miliardi per nuove acquisizioni, con obiettivo società che «offrano un miglioramento base tecnologica e un accesso diretto al cliente». Guarguaglini ha anche chiarito che non c'è nessun desiderio di cedere la quota del 25% nella società missilistica europea Mbda, che continua a interessare a Eads. In compenso Eads non è disposta a privarsi del suo 50% in Atr. Atr doveva diventare il fulcro per la commercializzazione del nuovo aereo a getto regionale Superjet (oggi sarà finalmente firmato l'accordo che sancisce la partecipazione di Alenia Aeronautica in questo programma con una quota del 25% più una azione), ma l'ostinazione di Eads ha convinto Finmeccanica a cercare una soluzione «interna». Si dovrebbe trattare una soluzione «italiana» sfruttando capacità e infrastrutture all'interno del gruppo Alenia Aeronautica. Del resto Atr continua a macinare ordini: al salone ha annunciato nuove commesse per 234 milioni dollari. I ricavi galoppano: 700 milioni nel 2006, 1 miliardo quest'anno e 1,5 miliardi nel 2009, con profitti al 10%. Logico che Eads non voglia vendere.
Certo è che l'immagine di «player» globale e le potenzialità di Finmeccanica sono ancora rilanciate dal successo ottenuto negli Usa con il C-27J ordinato dal Pentagono: una prima ricaduta positiva è la conferma dell'ordine dalla Romania per 7 aerei, che valgono circa 300 milioni. Le soddisfazioni per Finmeccanica non finiscono qui: con Lockheed Martin sta decollando il programma F-35, aereo da combattimento che l'Italia acquisterà in 130 esemplari.
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