Cronaca internazionale

Qui Washington: l'economia sorride a Biden, ma continua l'assedio dei sondaggi

Conti in regola ma sondaggi in calo: questa è la pagella con cui Joe Biden si presenta al cospetto di Xi Jinping (e dell'economia cinese) al vertice di San Francisco

Economia Usa in ripresa, ma continua l'assedio dei sondaggi: così Biden arriva all'incontro con Xi

Il giorno dell'incontro che segnerebbe il disgelo, dopo il clima al vetriolo degli ultimi mesi, è arrivato. Joe Biden e Xi Jinping si presentano a San Francisco, al cospetto uno dell'altro, da due altezze ben diverse. La posta in gioco è elevata e l'agenda ampia: dalle interferenze alle elezioni al fentanyl, dalla Russia alla Corea del Nord, dai nodi commerciali alla guerra in Medio Oriente, per la quale Biden intende chiedere l'aiuto di Xi negli sforzi diplomatici con l'Iran nel tentativo di prevenire un allargamento del conflitto.

Sondaggi in calo per Biden?

Ma tra i due, è il padrone di casa quello nella posizione più complessa: incastrato tra i sondaggi che evidenziano le sue difficoltà e un'America che sembra in netta ripresa economica. Solo il 14% degli americani ritiene di essere in una condizione finanziaria migliore da quando Biden ha assunto l'incarico: questo è ciò che emerge da un sondaggio condotto da Financial Times e Università del Michigan, secondo il quale per il 70% degli elettori le politiche economiche di Biden hanno danneggiato o non avuto alcun impatto.

Il sondaggio conferma come l'economia rischia di mettere in pericolo le prospettive di rielezione di Biden, già a rischio siluramento in casa propria. Ma la battaglia per i sondaggi è appena cominciata Oltreoceano, tra il presidente e i suoi detrattori, soprattutto fra i giornalisti. Biden accusa da giorni la stampa di dare risalto solo ai sondaggi per lui negativi, mentre in molti altri è in vantaggio negli stati chiave . "Il fatto è che non leggete i sondaggi - ha detto ai giornalisti - 10 sondaggi, in otto sono in vantaggio in questi stati chiave, voi ne guardate solo due, la Cnn e il New York Times, controllate, vi daremo le copie degli altri sondaggi". Il presidente si è detto convinto di non essere indietro negli stati chiave, come indicano i sondaggi incriminatì.

Biden vs Democratici

Il presidente fa, infatti, riferimento all'8 novembre scorso quando la celebre emittente ha celebrato le vittorie democratiche negli Stati, sottolineando come Biden sia sempre meno popolare rispetto al suo partito, mettendo in dubbio la ricandidatura quasi scontata fino a poche settimane fa. Le cifre, nei fatti, parlano di una continua emorragia di voti fra giovani e minoranze, lo zoccolo duro che aveva permesso il mezzo miracolo di un anno fa alle elezioni di metà mandato. Il sondaggio Cnn/Ssrs ha mostrato l'ex presidente Donald Trump in vantaggio per 49 punti percentuali, contro i 45 dell'avversario.

Una sfida che già di per se restituisce una cattiva performance generale per Biden, rendendo sempre meno fantascientifica una nuova vittoria per l'ex presidente, al di là delle difficoltà del primo mandato e delle sue beghe giudiziarie. In un mondo percosso da nuovi conflitti, dal Medio Oriente all'Ucraina, solo un quarto degli elettori registrati ritiene che Biden abbia la resistenza e l'acutezza necessarie per continuare ad occupare il suo ruolo attuale all'insegna di efficacia ed efficienza.

Rilevazioni che hanno fatto seguito a quelle di inizio mese a firma New York Times/Siena College che aveva decretato un grosso vantaggio per Trump nella maggior parte degli Stati in bilico, che aveva scatenato il dibattito sull'opportunità di una ricandidatura per Biden. Tuttavia, in assenza di una nuova generazione di sfidanti in seno ai Democratici, rimane molto difficile immaginare un sostituto noto e degno.

I risultati del presidente nei sondaggi cozzano ancor più con la tendenza elettorale registrata dai Dem in Ohio (il diritto all'aborto è stato inserito nella Costituzione), in Kentucky (il governatore Andy Beshear ha vinto un secondo mandato) e in Virginia (ove hanno conquistato la Camera di Stato). Segnali positivi per i democratici, ma sufficienti a vincere le presidenziali? Il destino della Casa Bianca il prossimo anno, infatti, potrebbe tingersi di blu solo se gli elettori non prenderanno le elezioni generali come un referendum su Biden: questo è stato molto più semplice alle midterm, ma sarà molto difficile se la posta in gioco diventa Pennsylvania Avenue.

Biden plaude all'inflazione in calo

Sondaggi in calo, ma come stanno i conti? Biden si presenta al cospetto di Xi e dell'economia cinese con delle notizie piuttosto buone. A ottobre l'inflazione negli Stati Uniti ha rallentato ancora al 3,2% annuo e Wall Street vede allontanarsi l'ipotesi - pur remota - di un nuovo rialzo dei tassi da parte della Fed. Il dato del mese scorso sui prezzi al consumo rappresenta un calo di 0,5 punti sul 3,7% di settembre ed è il primo calo del dato annuale negli ultimi tre mesi. Su base mensile, i prezzi sono rimasti stabili rispetto al +0,4% del mese precedente. Il valore è inferiore alle stime degli economisti che avevano previsto una crescita dei prezzi al 3,3% annuo e un +0,1% mensile.

Più alto - ma anche questo in rallentamento - il dato dell'inflazione core, cioè depurata delle voci più volatili come cibo ed energia, aumentato del 4,0% annuo e dello 0,2% mensile. Il dato core peraltro è quello più attentamente monitorato dalla Federal Reserve e proprio questa frenata spinge in positivo l'indice Dow Jones (al momento a quota 34.337 punti). Biden plaude al calo dell'inflazione, scesa del 65% e, nel frattempo, si appunta il fiore all'occhiello. "Lavoro per portare risultati agli americani e non mollerò. Combatto ogni giorno per ridurre i costi per le famiglie", afferma il presidente sottolineando che i prezzi sono in calo mentre il mercato del lavoro resta solido. "Invece che unirsi a me i repubblicani al Congresso si stanno battendo per tagliare le tasse per i ricchi e le grandi aziende", ha aggiunto.

L'economia americana in ripresa: un fiore all'occhiello per Biden?

I dati macroeconomici suggeriscono che l'economia americana sta accelerando nonostante l'aumento dei tassi di interesse e dei costi finanziari, ma soprattutto l'impegno militare ed economico in Ucraina e accanto a Israele. All'inizio del 2023, gli esperti della Federal Reserve avevano previsto che l'economia americana avrebbe dovuto affrontare serie difficoltà a causa dell'aumento dei tassi, che avrebbero a sua volta progressivamente ridotto la spesa dei consumatori e gli investimenti. Sorprendentemente si è verificato esattamente il contrario.

Solo nel mese di settembre sono stati creati 336 mila nuovi posti di lavoro, in forte aumento rispetto al mese di luglio e di agosto. Nuove assunzioni, che a loro volta alimentano nuove spese: infatti, le vendite al dettaglio e la spesa per i servizi sono aumentati dello 0,7% a settembre. Anche le manifatture americane, che avevano fatto registrare delle difficoltà prima dell'estate, mostrano segni di ripresa. Per questa ragione, gli esperti del settore che attendevano una recessione sono stati costretti a rivedere le loro previsioni, anche sulle stime di crescita.

Sembra, dunque, palesarsi un cambio di scenario per l'economia nazionale, tanto da far dichiarar a gran voce alla Segretaria al Tesoro Janet Yallen come l'economia americana sia "fondamentalmente forte" e che i titoli del Tesoro "rimangono il principale asset sicuro e liquido al mondo". A Washington, dunque, le ombre minacciose che in primavera si stagliavano sull'autunno a venire sembrano lasciare posto al soft landing, caratterizzato da crescita congiunturale moderata e inflazione sotto controllo.

Unico neo di questo piccolo grande miracolo americano, il cambiamento climatico, che costerebbe quasi 150 miliardi di dollari all'anno agli Stati Uniti. Questo il risultato di un rapporto federale, stilato dallo U.S. National Climate Assessment, secondo cui il mutamento del clima danneggerebbe soprattutto le zone più povere del Paese. "Una parte dell'impatto economico del cambiamento climatico è già avvertita nel Paese, ma l'impatto dei cambiamenti futuri sarà ancor più significativo per tutta l'economia statunitense, secondo le previsioni", si legge nel rapporto. Il recente calo delle emissioni non è sufficiente per permettere agli Stati Uniti di raggiungere gli obiettivi sul clima fissati, conclude l'analisi.

Un aspetto, quelle delle politiche green, sul quale Biden ha puntato buona parte della propria credibilità e che gioca un ruolo fondamentale nella partita con Pechino.

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