Cronaca locale

Riaprono le scuole in Lombardia: "Troppe cattedre vuote, c'è ancora la supplentite".

Cala il numero di alunni e si preparano migliaia di supplenti. Niente mascherine, il presidente dell'Anp: "Siamo ormai in fase endemica, ce lo aspettavamo"

Riaprono le scuole in Lombardia: "Situazione migliorata, ma troppe cattedre vuote"

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Riaprono le scuole in Lombardia: "Situazione migliorata, ma troppe cattedre vuote"

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Nonostante il caldo ancora soffochi la val Padana, la pausa estiva è finita. Martedì 12 settembre la campanella suona per 1,3 milioni di studenti lombardi tra scuole primarie e secondarie. Il continuo calo demografico del nostro Paese fa sentire il suo peso anche in quest’occasione. La Cisl Scuola stima una riduzione del 4-5% degli alunni rispetto al 2022.

Rimane anche il nodo docenti: sono 120mila gli insegnanti e professori in servizio, ma ancora 12mila cattedre rimangono scoperte. “La situazione è leggermente migliorata rispetto a settembre dell’anno scorso”, spiega all’Agi il sindacalista di Cisl Scuole Massimiliano Sambruna. “Con i concorsi e le graduatorie siamo riusciti a coprire 9.800 posti ordinari e 10mila posizioni per gli insegnanti di sostegno”. Il risultato, però, non è sufficiente a risolvere il problema delle cattedre vuote: sono ben 3mila solo a Milano.

Per ovviare a questo problema, entra in gioco l’esercito di supplenti: in Lombardia ne sono attualmente impiegati 27mila, di cui circa 8.700 solo nel capoluogo. “La supplentite non è passata”, è il commento di Sambruna. Un altro punto critico del sistema scolastico è evidenziato da Alessandro Dimi di Unione degli studenti Lombardia: “Manca ancora la tutela per il benessere psicologico di studenti e studentesse. Chiediamo sportelli psicologici, una didattica alternativa che vada incontro ai bisogni degli studenti e l’introduzione delle carriere alias in tutte le scuole”.

Il ritorno in classe degli studenti è funestato da un aumento dei casi di Covid-19, dovuto alla nuova variante Eris. La situazione non è tale da generare un allarme, ma non è mancato il ritorno in gran carriera del dibattito sulle mascherine nelle scuole. “Si sono diffuse delle preoccupazioni, è vero qualche caso in più c'è stato ma dopo l'estate ce lo aspettavamo. Siamo ormai in una fase di endemizzazione”, commenta il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli. “Non si indosseranno di nuovo le mascherine in classe. L'imposizione di un dispositivo sanitario che oggi è vietato, un preside non si può inventare nulla. Naturalmente se uno studente vorrà indossare la mascherina perchè ha una situazione delicata a casa, lo farà tranquillamente. Serve comunque molta attenzione per i fragili”.

Anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è ottimista: “Sembra, ascoltando quello che ci dicono gli scienziati, che la malattia sicuramente è molto meno grave, ciò non toglie che noi non abbassiamo mai la guardia”.

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