Cronache

Era diventato il simbolo di furbetti del cartellino: assolto il vigile in slip

Alberto Muraglia era stato sorpreso dalle telecamere degli investigatori, mentre timbrava il cartellino in mutande e poi rientrava in casa. Per questo motivo era diventato l'emblema dell'inchiesta sui furbetti del cartellino a Sanremo

Era diventato il simbolo di furbetti del cartellino: assolto il vigile in slip

È impossibile dimenticare l’immagine di quel dipendente del Comune di Sanremo ripreso dalle telecamere nascoste della guardia di finanza, mentre timbrava il cartellino, per poi rientrare in casa, anziché prendere servizio. Nell’ottobre del 2015, Alberto Muraglia divenne l’emblema della maxi inchiesta coordinata dalla procura di Imperia, che vide un centinaio di impiegati del Comune finire sotto indagine con l'accusa di truffa ai danni dello Stato per l’infedele timbratura del cartellino.

L’immagine, per farla breve, era quella del vigile che timbrava il cartellino in mutande, per poi tornare a dormire. Uno smacco, dunque. Oggi, Muraglia e altre nove persone, che hanno scelto il rito abbreviato, sono stati assolti, in abbreviato dal gup Paolo Luppi del tribunale di Imperia. Nella stessa udienza preliminare, hanno patteggiato sedici imputati e sono stati disposti altrettanti rinvii a giudizio, per chi aveva scelto il rito ordinario. Non sono mancati momenti di tensione, quando un’imputata, all’uscita dall'aula, dopo la lettura del dispositivo di assoluzione ha aggredito i giornalisti. "Andate aff… - ha gridato - mi avete rovinato la vita”. La sentenza più eclatante resta, comunque, quella di Muraglia.

Ma per quale motivo è stato assolto? In estrema sintesi è grazie a una disposizione del comandante di polizia municipale di Sanremo, secondo la quale bisognava timbrare in abiti borghesi. È il suo legale, l’avvocato Alessandro Moroni, che spiega perché il proprio assistito è da considerarsi innocente. Secondo Moroni, infatti, l'allora vigile Muraglia, nominato custode del mercato ortofrutticolo di Sanremo, si svegliava tutte le mattine alle 5.30 per aprire i cancelli e doveva prendere servizio alle 6 come vigile.

“Un compito che svolgeva in cambio dell’alloggio a titolo gratuito nello stabile del mercato - spiega il legale - senza alcuna remunerazione in denaro”. Dopo aver aperto i cancelli, Muraglia dava un’occhiata in giro, che non ci fossero auto in doppia fila nel circondario che impedissero l’installazione dei banchi nei giorni di mercato (quello ambulante con le bancarelle nel piazzale). Quindi, timbrava, sempre in abiti borghesi - nella timbratrice del mercato in cui prestava servizio, stiata a poche metri da casa - e rientrava in alloggio per indossare la divisa. “E’ proprio come avviene per tutti gli agenti che devono prendere servizio al comando - aggiunge Moroni - che entrano e timbrano in borghese, quindi si cambiano”.

Cosa succede. In quattro occasioni Muraglia - che oggi lavora come artigiano aggiustatutto - sale in casa, dopo aver aperto il mercato e si cambia, ma dimentica di timbrare il cartellino. Per questo motivo, scende dove c’è la timbratrice o manda la figlia a timbrare, perché così prevedono le disposizioni, in quanto l’atto del cambiarsi d’abito e mettersi la divisa è considerato orario di lavoro. “Anzi - commenta Moroni - se proprio vogliamo, in quei casi è più facile che abbia regalato quaranta secondi, anziché averne sottratti allo Stato”. Lo stesso Moroni ha chiesto di mettere la parola fine su questa vicenda: “E' il momento di far scendere i riflettori. Il vaglio di questi filmati dice che gli imputati erano innocenti".

Il sostituto procuratore Grazia Pradella, così commenta le dieci sentenza di assoluzione: "E' un impianto accusatorio che vede nella Procura della repubblica, in particolare nella persona della dottoressa Maria Paola Marrali, un impegno investigativo davvero notevole, così come per la guardia di finanza di Sanremo. L'impianto accusatorio vede una sostanziale conferma in sedici patteggiamenti e altrettanti rinvii a giudizio. Per quanto riguarda gli abbreviati leggeremo con attenzione le motivazioni e decideremo il da farsi anche perché su queste posizioni vi erano prove che la procura ha considerato importanti e di spessore. Valuteremo con estrema serietà, così come con estrema serietà sono state considerate le prove fotografiche e documentali".

La data di inizio del processo, per chi ha scelto il rito ordinario, è stata fissata al prossimo 8 giugno.

Commenti