Cronache

Intellettuali fanno i "prof" di morale: "Le politiche di Salvini inaccettabili"

L'appello di insegnanti, docenti universitari, scrittori, artisti, attori, registi, economisti, membri della società civile a Mattarella contro Salvini e Di Maio

Intellettuali fanno i "prof" di morale: "Le politiche di Salvini inaccettabili"

Si muovono gli intellettuali, categoria quanto mai aleatoria dove chiunque, volendo, vi si potrebbe auto-inserire. Le truppe cammellate di "insegnanti, docenti universitari, scrittori, artisti, attori, registi, economisti, membri della società civile", ovviamente, ce l'hanno con Matteo Salvini (e Di Maio, per non lasciare indietro nessuno). L'accusa, ormai noiosa e un po' ripetitiva, riguarda le famose politiche migratorie del duo giallo-verde. Non l'hanno proprio digerita, la chiusura dei porti. E così hanno deciso di scrivere una letterina a Sergio Mattarella, chiedendogli di rispedire al mittente tutti i porovvedimenti incostituzionali che l'esecutivo emanerà.

Nulla che il Capo dello Stato non sappia già di poter fare. Il fatto è che gli oltre 200 professori e docenti firmatari dell'appello (rilanciato - guarda caso - da Repubblica) vorrebbero che Mattarella fermasse tutti i provvedimenti ispirati a "discriminazione etnico-razzista o lesivo del diritto d’asilo". La domanda sorge spontanea: quali sono le misure razziste? Chi sarà a definire la linea, sottile, tra xenofobia e lecita richiesta di regolamentazione delle migrazioni? Chissà. Di certo c'è la sentenza, inappellabile, del gruppo di intellettuali contro la chiusura dei porti imposta da Salvini: "Denunciamo come anticostituzionale - si legge nell'appello - moralmente inaccettabile e contraria ai più elementari diritti umani la politica sull’immigrazione del governo Salvini-Di Maio".

Posto che ognuno pensa e dice ciò che vuole, ma è davvero "moralmente inaccettabile" impedire che trafficanti di esseri umani facciano affari milionari, evitare che organizzazioni private dettino la linea della politica migratoria di uno Stato o spingere l'intera Ue a farsi carico degli immigrati dopo anni di scaricabarile sul Belpaese? Per i "professori" sì. Non solo. Affermano che i "flussi migratori sono naturali ed essenziali per le civiltà umane" (dimenticando che anche la sinistra, ai tempi dell'immigrazione albanese, mise in campo un vero e proprio blocco navale). E assicurano che "nel futuro non assisteremo senza opporci con tutti i possibili mezzi legali al respingimento di navi umanitarie, alla minaccia di 'censimenti' di tipo etnico-razzista o ad altri fatti di questa gravità". Senza dimenticare - per carità - la denuncia contro l'"ugualmente pericoloso, incostituzionale e inaccettabile" asse "politico europeo di orientamento razzista e nazionalista cui questo governo guarda ideologicamente". Il riferimento è ai Paesi di Visegrad, Orban, Kurtz, Marine Le Pen e via dicendo. Sarà forse meglio mantenere accordi con Macron che non apre le porte a Ventimiglia e la Spagna che spara ai migranti a Ceuta?

Gli intellettuali nel loro appello chiedono "il rispetto della diversità culturale, del diritto d’asilo e del diritto all’integrazione, principi duramente conquistati dall’Europa con la sconfitta del nazifascismo". La definiscono "l’unica strada che è necessario regolare e percorrere, naturalmente a livello europeo".

Amen.

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