Cronache

Nave anti-Ong avanza su Catania: "La sinistra non può fermarci"

Bloccata per qualche ora nel canale di Suez, la C-Star di Generazione Identitaria è pronta a salpare verso la Libia per "bloccare l'immigrazione massiva sostenuta dalle Ong"

Nave anti-Ong avanza su Catania: "La sinistra non può fermarci"

La nave anti Ong è in mare. Avanza tranquilla (o quasi) verso Catania, dove l'attendono gli attivisti di Generazione Identitaria pronti a salpare verso la Libia per "controllare le attività illecite delle Ong" che caricano immigrati in mare e li traghettano in Italia.

Breve riepilogo. A marzo, come raccontato in esclusiva da IlGiornale.it, era partita la campagna di raccolta fondi intitolata "Defend Europe", un crowdfunding con cui gli identitari europei sono riusciti a mettere insieme 128mila euro in poche settimane. "In tanti ci hanno appoggiato - spiega Lorenzo Fiato, leader italiano di Gi - credendo nella nostra missione". A giugno Defende Europe ha affittato per 60mila euro la C-Star, un mercantile da 40 metri battente bandiera mongola. Apriti cielo: subito si è sollevato un polverone di polemiche.

L'attacco della sinistra

I primi a ribellarsi sono stati i movimenti anti-razzisti di tutta europa. Tanto indignati da spingere PayPal e diverse banche a congelare i fondi di Generazione Identitaria, costringendola a fare salti mortali per arrivare in fondo all'opera. Poi la "Red Española de Inmigracion y Ayuda al Refugiado" ha presentato una denuncia alla Procura generale dello Stato spagnolo, accusando gli identitari di essere una "organizzazione criminale" dedita alla "pirateria e abbordaggio con fini politici". Al coro si sono accodati pure gli antagonisti nostrani, che hanno scritto lettere al ministero dei Trasporti e realizzato un presidio al porto di Catania, dove la nave è attesa per la prossima settimana. "Non temiamo quei quattro scemi in piazza - dice Fiato tranquillo - Di presidi possono farni quanti ne vogliono. Non ci fermeranno". Il sindaco catanese, Enzo Bianco, ha chiesto alle Autorità di pubblica sicurezza di "impedire per ragioni di ordine pubblico l'attracco nel nostro porto. Lo considero molto pericoloso". E Famiglia Cristiana, ricostruendo le attività dell'armatore di C-Star (Marine Global Service Ldt di Cardiff), è arrivata a collegare Gi ad una "rete di mercenari" che navigano su "vascelli utilizzati come deposito di armi". "La nave C-Star era stata usata per operazioni di anti-pirateria - dice Fiato - Noi però l'abbiamo solo affittata, non abbiamo mai avuto relazioni con loro prima e non ci interessa cosa facessero. Il prezzo era ottimo e il capitano molto gentile: perché avremmo dovuto rifiutare l'offerta?".

Più preoccupazione destano invece le tre interrogazioni presentate da deputati e senatori nelle aule del Parlamento. Prima Gea Schirò (Pd) alla Camera, poi Sinistra Italiana e infine Francesco Campanella (Mdp) al Senato. Tutti contro i "fascisti" accusati di ogni nefandezza. Come quella di essere una "nave paramilitare" pronta a far affogare in mare i migranti. Non è così.

Cosa farà la nave C-Star

"Noi non vogliamo né fare soccorso - spiega Fiato - né far morire i migranti. Il nostro compito sarà quello di monitorare la zona Sar di fronte alla Libia e riportare qualsiasi cosa di illecito nell’attività delle Ong, tipo spegnere il transponder o entrare in acque libiche senza permesso". La speranza è quella di poter entrare in contatto con le autorità libiche e aiutarle a riportare gli immigrati a Tripoli. I fondi fin qui raccolti basteranno per sostenere 2-3 settimane di missione. Poi si vedrà. L'equipaggio sarà disarmato e addestrato ad affrontare situazioni di emergenza. Anche un salvataggio, se necessario. In quel caso, spiega Gianmarco Concas, ex ufficiale della Marina, "per rispettare le convenzioni internazionali chiameremo la nave più vicina in grado di assicurare pieno soccorso". Sia essa una Ong o la Guardia costiera libica.

Bloccata a Suez?

A che punto è la C-Star? Nei giorni scorsi il gruppo "Hopenothate" ha diffuso la notizia (falsa) che la nave fosse stata "arrestata" nel porto di Suez perché "non aveva i documenti". In realtà, spiega Fiato, "si è trattato di un normale controllo di routine". Documenti, lista dei passeggeri, sistema antincendio, funzionamento dei fari e dei transponder. Verifiche normali quando si attraversa il canale, anche se gli attivisti non escludono che le pressioni delle sinistre europee possano aver giocato un ruolo. "Hanno sfruttato queste normali operazioni per fare sensazionalismo - sillaba Fiato - Ma non ci fermeranno: C-Star arriverà a Catania. E noi bloccheremo l'immigrazione illegale e massiva".

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