Cronache

Sea Watch, arresti domiciliari per la "capitana": ecco cosa rischia

Carola Rackete rischia ora dai 3 ai 10 anni di reclusione per la violazione dell’art. 1100 del codice della navigazione e una multa fino a 50 mila euro per il decreto sicurezza bis

Sea Watch, arresti domiciliari per la "capitana": ecco cosa rischia

Ha forzato il blocco delle forze dell'ordine ed è attraccata a Lampedusa. La capitana della Sea Watch Carola Rackete si trova ora agli arresti domiciliari.

La giovane comandante è stata arrestata per "resistenza o violenza contro nave da guerra", un reato che prevede una pena dai 3 ai 10 anni di reclusione. Entrare nel porto di Lampedusa anche senza le autorizzazioni "è stata una decisione dell’equipaggio della Sea Watch" e non solo della capitana, ha precisato l’avvocato della Ong, Leonardo Marino.

Secondo quanto si apprende quindi, tra lunedì e martedì sarà fissata l'udienza per direttissima ad Agrigento nella quale, oltre alla convalida dell'arresto, verranno decise eventuali misure cautelari.

Alla comandante potrebbe essere contestato anche il "tentato naufragio" della motovedetta della Guardia di Finanza, speronata durante la manovra di attracco.

Come spiega il Corriere, la comandante rischia altre conseguenze importanti anche alla luce del decreto di sicurezza bis che stabilisce la sanzione amministrativa da 10 mila a 50 mila euro. Sulla nave Sea Watch, "scatteranno anche sequestro amministrativo e sanzione pecuniaria da 20mila euro che, in caso non venisse pagata nei termini, potrà arrivare fino a 50mila euro", hanno spiegato fonti del Viminale.

Infine si parla anche di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina punito fino a 15 anni.

I magistrati di Agrigento hanno infatti contestato alla Rackete di aver "fatto salire a bordo 53 extracomunitari mentre si trovava a 45 miglia dalla Libia favorendo l’immigrazione clandestina".

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