Economia

Fca potenzia Cassino grazie a Giulia e Stelvio In arrivo 1.800 addetti

Inserimenti entro il 2018. Marchionne alla finestra sul Messico. Marelli resta nel gruppo

Pierluigi Bonora

Per la fabbrica Fca di Cassino, snodo del rilancio di Alfa Romeo grazie alle produzioni di Giulietta, ma sopratutto di Giulia e Stelvio, quella di ieri è stata una giornata storica. Da una parte la decisione di Anfia, l'associazione della filiera italiana dell'automotive, di tenervi l'assemblea annuale con ospiti il premier Matteo Renzi («l'Italia è tornata a essere la patria dell'automobile») e il ministro per lo Sviluppo, Carlo Calenda; dall'altra, l'annuncio del coo Emea del gruppo, Alfredo Altavilla, del rafforzamento della forza lavoro con 1.800 nuovi inserimenti, tra assunzioni e rientri dalla cassa integrazione, entro il 2018.

Quindi, dall'ad Sergio Marchionne, l'ennesimo attacco ai costruttori premium tedeschi: «Abbiamo dimostrato di fare automobili alla pari o superiori a loro».

Il tema della giornata, illustrato da Aurelio Nervo e Gianmarco Giorda, presidente e direttore di Anfia (a proposito, da Fca nessun segnale di possibile rientro: «Con Anfia e Confindustria abbiamo un buon rapporto, ma dal di fuori», così Marchionne), era la quarta rivoluzione industriale di cui Cassino, grazie ai sistemi di automazione Comau, rappresenta un esempio virtuoso.

Più automazione e digitalizzazione negli stabilimenti non vuol dire tagli della forza lavoro, ma una crescita parallela, in termini di specializzazione, degli addetti alle linee di assemblaggio. «In questi anni - ha precisato Altavilla - ci siamo assunti la responsabilità di combattere, spesso da soli, per restituire al sistema Italia flessibilità, velocità e capacità di innovazione. Tutti gli investimenti in direzione del 4.0 sono localizzati in questo Paese. E così sono ripartite le nostre assunzioni: quasi 6mila dal 2013 a oggi. Abbiamo fiducia nell'Italia». E ora la decisione di prevedere, a Cassino, 1.800 nuovi inserimenti in due anni in aggiunta ai 4.300 addetti attuali, una volta che le gamme Giulia e Stelvio viaggeranno a pieno ritmo con la conseguente prevista saturazione dell'impianto. Marchionne si è quindi soffermato sul tema Usa, «mercato importantissimo per il rilancio di Alfa Romeo e dove i Suv (come Stelvio, presentato all'Auto Show di Los Angeles, ndr), coprono una gran parte delle vendite». E le intenzioni di Donald Trump di ostacolare gli investimenti in Messico? Proprio ora che sta per partire la produzione, a Toluca, della nuova Jeep Compass? «È una partita complessa. Bisogna capire quale futuro ci sarà per l'accordo Nafta. Non ho annunci da fare», ha risposto l'ad di Fca a chi ha ipotizzato una produzione bis di Compass a Pomigliano d'Arco.

Per Marelli, infine, dopo il fallito negoziato con Samsung, il futuro sarà in Fca.

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