Economia

Maxi compenso per Jp Morgan: ​schiaffo di Mps ai risparmiatori

Le commissioni a Jp Morgan ammontano a 450 milioni di euro. Il Codacons chiede all'Anac di bloccarle: "Diano quei soldi ai risparmiatori"

Maxi compenso per Jp Morgan: ​schiaffo di Mps ai risparmiatori

Il piano di salvataggio del Monte dei Paschi di Siena dovrà essere portato a termine entro la fine dell'anno: o attraverso l'operazione approvata dal cda dell'istituto lo scorso 24 ottobre che prevede l'intervento dei privati, o in alternativa tramite il concorso dello Stato. All'amministratore delegato, Marco Morelli, che ieri si è recato in visita a Francoforte, la Banca centrale europea non ha concesso dunque deroghe sulla tempistica ma ha aperto alla possibilità di un intervento del ministero dell'Economia.

Il piano di salvataggio nei giorni scorsi era partito bene con la conversione dei bond in azioni (le adesioni definitive hanno raggiunto quota 1,028 miliardi di euro), ma oggi deve fare i conti con il mutato quadro politico, all'indomani della vittoria del No al referendum e alle annunciate dimissioni da parte di Renzi. Di fronte a questa situazione, le banche del consorzio di garanzia per l'aumento di capitale hanno deciso di "congelare" l'operazione per tre o quattro giorni in attesa di capire l'evoluzione dello scenario politico. Idem ha fatto il fondo sovrano del Qatar (Qia) che si è messo alla finestra mettendo in stand by il proprio ingresso nel capitale della banca con un investimento fino a un miliardo di euro. Intanto, però, l'istituto senese si prepara a pagare le commissioni a Jp Morgan che ammonterebbero a 450 milioni di euro.

Oggi il Codacons ha presentato un esposto all'Autorità Anticorruzione (Anac) e ai vertici dell'istituto senese chiedendo di bloccare il pagamento delle commissioni a Jp Morgan. "Crediamo si tratti di una cifra abnorme che non appare giustificata dall'esito delle ultime operazioni che hanno riguardato Mps", spiega l'associazione che mette in dubbio i contratti stipulati tra la banca senese e Jp Morgan. "Diffidiamo oggi i vertici dell'istituto senese a non versare alcun corrispettivo alla società - incalza l'associazione - almeno fino al raggiungimento degli obiettivi finanziari prefissati, perché questi 450 milioni di euro potrebbero servire per rimborsare i possessori di titoli Mps". Il prossimo 9 dicembre scadranno i termini per la costituzione di parte civile nel processo di Milano che riaprirà il 15 dicembre.

Per i risparmiatori sarà l'unica possibilità di ottenere il risarcimento dei danni dai responsabili della mala-gestione della banca.

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