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Scuola, arriva la stretta: cellulari, obbligo scolastico e multe ai genitori

C'è la bozza del dl Caivano. Il governo inizia la lotta contro il disagio giovanile delle periferie più degradate

Un docente che insegna in una scuola superiore a Orzinuovi, nel Bresciano, ha scoperto un errore in una delle tracce proposte per il tema di italiano della prima prova della maturità
Un docente che insegna in una scuola superiore a Orzinuovi, nel Bresciano, ha scoperto un errore in una delle tracce proposte per il tema di italiano della prima prova della maturità

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Rientro dalle vacanze intenso per il governo, che ha allo studio un decreto contenente misure di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, che verrà oggi presentato nel pre-Consiglio dei ministri. Si tratta delle misure annunciate dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dai ministri che l'hanno accompagnata nella visita a Caivano e a Parco Verde a seguito degli stupri di gruppo che si sono verificati nel quartiere. Nello specifico, si sta lavorando a una stretta sul rispetto dell'obbligo scolastico, con una pena fino a 2 anni di carcere per i genitori e la perdita del diritto all'assegno di inclusione in caso di inadempienza.

Avviso orale e daspo ai minori di 15 anni

Nella bozza del dl Caivano è stata inserita la possibilità di Daspo urbano e avviso orale anche ai minori che abbiano compiuto il 14esimo anno di età. "Ai fini dell'avviso orale, il questore convoca il minore, unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale. Gli effetti dell'avviso orale di cui al presente comma cessano comunque al compimento della maggiore età", si legge all'articolo 4 della bozza. Il Daspo, invece, è regolato dall'articolo 2 e prevede per i minori che abbiano compiuto il 14esimo anno di età le medesime indicazioni valide per i soggetti maggiorenni, ossia l'allontanamento "entro un termine non superiore a 48 ore, inibendo di farvi ritorno, senza preventiva autorizzazione, per un periodo non inferiore a sei mesi e non superiore a quattro anni".

Divieto cellulare

In aggiunta a Daspo urbano e avviso orale, nel dl Caivano viene proposta la possibilità per il questore di vietare anche l'uso del telefono cellulare anche se il soggetto "al quale è notificato l'avviso orale risulta condannato anche con sentenza non definitiva, per uno o più delitti contro la persona, il patrimonio ovvero inerenti alle armi o alle sostanze stupefacenti, il questore può proporre al tribunale di cui al comma 6 l'applicazione del divieto di utilizzare, in tutto o in parte, piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonché il divieto di possedere telefoni cellulari, altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce o qualsiasi altro apparato di comunicazione radio trasmittente". Il divieto potrà avere una durata non superiore ai 2 anni "con l'individuazione di modalità applicative compatibili con le esigenze di salute, famiglia, lavoro o studio del destinatario del provvedimento. In caso di rigetto della proposta di cui al comma 6-bis, è fatto comunque salvo l'avviso orale emesso dal questore".

Carcere se non si rispetta obbligo scolastico

Nella bozza del dl Caivano è prevista una pena fino a due anni di carcere per i genitori se il figlio e non frequenta la scuola dell'obbligo. "Chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d'impartirgli o di fargli impartire l'istruzione obbligatoria è punito con la reclusione fino a due anni", si legge nel documento che arriverà sul tavolo del vertice.

Ammonimento e multa

Se il minore al di sopra dei 14 anni viene sottoposto alla procedura di ammonimento, ai genitori può essere applicata una multa fino a mille euro. È prevista una convocazione del minore "unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale" e, nei confronti di chi era tenuto alla sorveglianza del minore o all'assolvimento degli obblighi educativi, "è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a mille euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto".

Aumento posti negli asili nido

Nello stesso decreto legge è stato autorizzato un ulteriore piano per asili nido per l'incremento dei posti per la prima infanzia nella fascia di età 0-2 anni, che potrà contare anche sulle risorse del Pnrr.

"I relativi interventi sono individuati con uno o più decreti del ministro dell'Istruzione e del Merito, anche tenendo conto dei dati di copertura del servizio e della popolazione esistente nella fascia di età 0-2 anni", si legge nella bozza.

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