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Pensioni, la Meloni apre alle modifiche: "Ma senza penalizzazioni"

Il primo ministro al tavolo con i sindacati sulla manovra: "Al lavoro affinché non ci sia nessuna penalizzazione per chi raggiunge al 31 dicembre 2023 i requisiti attualmente previsti"

Pensioni, la Meloni apre alle modifiche: "Ma senza penalizzazioni"

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Il dossier pensioni ma non solo al centro del confronto sulla manovra tra governo e sindacati. Un incontro franco e costruttivo secondo Palazzo Chigi, necessario per limare le distanze sui temi più dibattuti nelle ultime settimane. Il premier Giorgia Meloni ha confermato che il suo esecutivo è al lavoro per modificare la misura sulle pensioni nel migliore dei modi, "garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi si ritira con la pensione di vecchiaia e garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi raggiunge al 31 dicembre 2023 i requisiti attualmente previsti". Un discorso che riguarda tutti, non solo il comparto sanità: "Per il comparto sanità si sta valutando un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all'approssimarsi all'età della pensione di vecchiaia. Faremo del nostro meglio per risolvere e correggere".

Un problema enorme è quello della pensione dei giovani, ha proseguito la Meloni. Nella manovra è presente una norma giusta a favore delle generazioni più giovani: "Il gioco di scaricare tutto il costo delle pensioni sulle generazioni che arrivano dopo non lo abbiamo fatto noi, certo è più redditizio sul piano del consenso occuparsi di chi è qui e ora, ma il costo è stato scaricato su chi non si poteva difendere e non era consapevole di quello che stava accadendo". Legge di bilancio che soddisfa il primo ministro, fiero di poter mantenere la parola data e gli impegni presi con i cittadini: "Rivedere il Pnrr, correggere ciò che non andava e renderlo ancora più incisivo ed efficace, e capace di sostenere la crescita economica, gli investimenti, le imprese e le famiglie".

Altro punto toccato da Meloni è la partecipazione dei lavoratori alla vita delle aziende: "Secondo me è una grande questione e sono assolutamente aperta e disponibile a lavorarci". Secondo il premier, si tratta di una chiave di volta nel sistema economico italiano. Un occhio di riguardo anche sulla precarietà, le misure adottate dall'esecutivo sono state concentrate sui contratti a tempo indeterminato: "Nell'ultimo anno abbiamo avuto oltre 500mila nuovi posti di lavoro e 443mila di questi sono contratti a tempo indeterminato. Questo è il risultato del lavoro fatto in questo anno".

Uno dei punti fondamentali della legge di bilancio è il taglio del cuneo fiscale, Meloni ha rimarcato la volontà di renderlo strutturale, ponendo anche l'accento sulle criticità legate al contesto storico."Non sappiamo ancora quali saranno le regole con le quali operiamo nei prossimi anni", la puntualizzazione del presidente del Consiglio, che ha successivamente acceso i riflettori sull'impegno del suo governo per arrivare a un nuovo Patto di stabilità e di crescita che sia sostenibile e orientato più alla crescita che non alla stabilità.

E ancora, sul punto, Meloni ha spiegato che l'unico modo per farantire la stabilità è favorire la crescita, ma c'è anche un'altra precisazione:"In questo momento diventa difficile fare scelte che ci impegnano per gli anni a venire, ma ovviamente io sono d'accordo a rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale".

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