Guerra in Israele

"Siamo al vostro fianco". La solidarietà di Meloni a Netanyahu

Il presidente del Consiglio ha espresso la vicinanza del governo italiano al popolo di Israele. Secondo il ministro degli Esteri Tajani Arabia Saudita, Egitto e Giordania possono aiutare nella de-escalation

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L’Italia è al fianco di Israele in questo momento difficile. Lo ha ribadito il premier Giorgia Meloni in un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. In una nota di Palazzo Chigi, si legge che il presidente del Consiglio ha espresso la piena solidarietà del governo italiano per gli attacchi subiti dal popolo ebraico e la vicinanza alle famiglie delle vittime, agli ostaggi e ai feriti. Netanyahu ha sentito anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il primo ministro inglese Rishi Sunak e il cancelliere tedesco Olaf Sholz. Secondo quanto riferito, tutti “hanno espresso un sostegno incrollabile al diritto di Israele all'autodifesa”.

In mattinata il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha invece sentito il segretario di Stato americano Antony Blinken e i responsabili della diplomazia di Francia, Regno Unito, Germania e Unione europea, per discutere della guerra in corso. In un post su X, il vicepremier ha scritto che “il governo segue con preoccupazione la situazione in Medio Oriente e siamo in stretto contatto con gli alleati. Lavoriamo alla de-escalation del conflitto. Israele ha il diritto di esistere”.

Successivamente, Tajani ha affermato di contare su Arabia Saudita, Giordania ed Egitto, che “possono aiutare a calmare le acque”. Il ministro li ha definiti “Paesi moderati, che non vogliono che vi sia alcuna estensione del conflitto”. Il titolare della Farnesina ha anche espresso dispiacere per “i salti di gioia” nel parlamento iraniano a seguito della notizia degli attacchi contro Israele. Infine, ha comunicato che non vi è nessuna “notizia negativa” riguardo ai 18mila italiani nel Paese.

Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto è intervenuto sulla questione, definendo il blitz di Hamas come “un attacco terroristico, quasi una dichiarazione di guerra, di fronte alla quale non poteva che esserci la solidarietà dell’Italia”. “Stiamo ragionando sui possibili sviluppi di questa guerra, inattesa soprattutto per l’intensità che non ha eguali negli ultimi 20 anni”, ha aggiunto Crosetto, sottolineando che Israele ha subito una ferita molto profonda "per la modalità dell’attacco, per il numero di morti e prigionieri e per le immagini di omicidi barbari. La reazione non può che essere forte, riaprendo un fronte in cui si inseriscono tutti gli altri attori che negli ultimi due anni hanno contribuito a destabilizzare il mondo”.

Secondo il ministro, infatti, pur non essendo Hamas e Iran storicamente vicini, “viviamo una fase in cui si saldano elementi e si individuano nemici comuni”.

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