Politica

Pronto il nuovo soggetto politico degli ex An

Il 17 novembre manifestazione a Milano. Gli ex An annunceranno il nuovo soggetto politico. La strada di una separazione consensuale è stata imboccata

La dead line è stata fissata per il 17 novembre. A Milano per quel giorno gli ex An, poi confluiti nel Pdl, annunceranno il nuovo soggetto politico durante una manifestazione a cui saranno invitati anche i vertici del partito di via dell’Umiltà. Si aspetta ancora un mese proprio per capire le scelte che farà l'ex premier Silvio Berlusconi, per valutare se è vero, come molti big del Pdl dicono da tempo, che il Cavaliere alla fine voglia mantenersi il porcellum.

Ormai la strada di una separazione consensuale è già stata imboccata. Ne hanno parlato nuovamente ieri sera gli ex colonnelli di via della Scrofa, Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri, in una cena tenutasi in un ristorante romano alla presenza di una ventina di parlamentari. Il coordinatore del Pdl e il capogruppo a Palazzo Madama avrebbero, infatti, riferito dell’esito dell’ennesimo vertice in via del Plebiscito. C’è sempre la convinzione che Berlusconi voglia rifare una sorta di Forza Italia, un partito che si ispiri ai valori e agli ideali del '94. Non possiamo più stare a guardare, è il ragionamento ripetuto anche ieri: e allora è già stato studiato il simbolo. Contrariamente alle previsioni non dovrebbe contenere la parola "destra", è invece più probabile l’inserimento della parola "Italia".

Il bacino elettorale, questa la tesi di fondo, è quello di Alleanza nazionale, ma al progetto - viene riferito da chi ci sta lavorando - sono interessati anche esponenti azzurri che non si riconoscono più nel Pdl. Tante le idee sul tavolo, come quella di creare un soggetto federativo, che riparta proprio dalla politica a livello regionale e rilanci non solo i temi come la sicurezza, i valori e la famiglia. Si sta pensando, spiega una fonte parlamentare, a presentare liste con facce nuove, a lanciare volti giovani. La Russa e Gasparri farebbero da "registi" ad un’operazione che, per esempio, porterebbe in "prima linea" esponenti come l'ex ministro Giorgia Meloni. Nessun accordo su chi sarà il leader del nuovo soggetto. "Non se ne è ancora parlato", spiegano fonti vicine al nuovo gruppo. Ma qualora partisse il piano il primo risultato sarebbe la costituzione di un gruppo a Montecitorio e un altro a Palazzo Madama. "Alla Camera siamo più di trenta e una quindicina a Palazzo Madama", aggiungono le stesse fonti.

Per il momento il sindaco di Roma Gianni Alemanno nicchia. L'ex ministro Altero Matteoli ha, invece, deciso di sfilarsi definitivamente. Ieri in un vertice a palazzo Grazioli si è discusso anche della divisione dei beni. Si sta cercando inoltre di raggiungere una mediazione anche sul patrimonio di An, da tempo "conteso" con i futuristi di Gianfranco Fini. Sono in corso trattative serrate. Al momento, naturalmente, non vi sarà alcun passo ufficiale sul nuovo soggetto politico. "Del resto noi non siamo e non vogliamo apparire come scissionisti, nè come un nuovo Movimento sociale", spiega uno dei presenti alla cena di ieri oragnizzata da La Russa e Gasparri. Da settimane gli ex colonnelli di via della Scrofa sondano i desiderata di Berlusconi. Rastano comunque la massima fiducia nel segretario del Pdl Angelino Alfano.

Tanto che non c'è nulla in contrario, questo sarebbe il ragionamento, se il Cavaliere decidesse di formare un nuovo partito ma, spiega un ex aennino, "visto che non possiamo certo assistere alla morte del Pdl senza muovere un dito".

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