Salute

Cibi scaduti e falsi "bio" nelle scuole: irregolare una mensa su 4

Controlli a campione in tutta Italia. Il bilancio è disastroso: 5000 kg di alimenti sequestrati, 37 mense chiuse. Pane con muffa e yogurt scaduti nei piatti dei bambini

Cibi scaduti e falsi "bio" nelle scuole: irregolare una mensa su 4

È inquietante il bilancio tracciato dai Nas sul cibo che viene servito ai nostri bambini nelle mense scolastiche. Una su quattro è fuori norma. Diversi i motivi: si va dai cibi vecchi spacciati per freschi a quelli bio che tutto erano fuorchè biologici. Se non bastasse, sono stati contestati anche tantissimi casi di carenza igienica.

D'altronde chi ha un figlio che fa il tempo pieno a scuola conosce le lamentele sulle mente scolastiche: riso "che sa di colla", improbabili frittate "dal fondo verde", yogurt dal sapore "strano", pane "di marmo" o con la muffa. Per l'anno scolastico 2015/2016 Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha disposto delle verifiche a campione dei Nas proprio per accertare la qualità dei servizi mensa nelle scuole.

Ebbene, il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dell'Arma dei Carabinieri ha eseguito 2.678 controlli, con 670 strutture risultate non conformi. Dopo le verifiche, 37 mense sono state chiuse (1,4%), sono state disposte 164 sanzioni penali e 764 amministrative (per complessivi 491.498 euro), con il sequestro di 4.264 kg di "alimenti in cattivo stato di conservazione, alterati" o con problemi di tracciabilità ed etichettatura.

Tirando le somme, in seguito ai controlli dei Nas sono stati disposti chiusure e sequestri per un valore immobiliare complessivo di circa 13 milioni di euro. I Nas hanno fatto un raffronto sui controlli eseguiti dal 2014 al 2016, segnalando un forte aumento delle verifiche. Fra le principali violazioni penali contestate a livello nazionale nell'anno scolastico appena concluso, spiccano le frodi in pubbliche forniture (58), il commercio di alimenti nocivi (23), ma anche gli alimenti in cattivo stato di conservazione (10) e le omissioni e abusi in atti d'ufficio.

I Nas hanno anche registrato parecchi casi di carenze igienico strutturali e mancate attuazioni del piano di autocontrollo. In tutto sono 695. In particolare 21 irregolarità in tracciabilità ed etichettatura degli alimenti (3%) e 8 inottemperanze al divieto di fumo. Maglia nera per le mense del centro Italia, che registra la percentuale di strutture non conformi più alta. Al sud invece in proporzione sono state chiuse più mense che nel resto del Paese. Le cifre però si discostano di poco l'una dall'altra, dipingendo un quadro preoccupante.

Questi i numeri presentati dal Nas: nel Nord Italia sono stati eseguiti 721 controlli, con 157 strutture non conformi (21%) e una chiusura (0,2%); al Centro i controlli sono stati 1.041, con 285 mense 'fuorilegge' (27%) e 19 chiuse (2%). Infine, al Sud su 916 controlli 228 strutture sono risultati non conformi (25%) e 17 sono state chiuse (2%).

I "furbetti delle mense"

A colpire sono poi i trucchi adottati dai 'furbetti delle mense', che sono stati scoperti a spacciare - e a servire in tavola ai bambini - cibi scaduti, congelati e spacciati per freschi, tradizionali "mascherati" da biologici, alimenti comunitari rietichettati come "made in Italy" e Dop. Fra i casi ricordati, quello di un servizio di mensa scolastica del Cuneese, sospeso dal Nas di Alessandria per gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali: muffe alle pareti, esfoliazioni di intonaci nella cucina, piani di lavoro sporchi, con un "potenziale rischio per la salute dei minori".

Il Nas di Napoli, dopo una presunta infezione alimentare, ha denunciato l'amministratore di una ditta appaltatrice del servizio di refezione scolastica per aver somministrato alimenti alterati o nocivi. Mentre il Nas di Milano ha sequestrato presso il centro cottura di una scuola elementare 36.500 pezzi, tra cui piatti fondi, usati per il servizio di ristorazione scolastica, che contenevano un additivo vietato. il fluororato.

Nel capitolo "falso bio", il Nas di Brescia ha denunciato il responsabile di una società fornitrice del confezionamento dei pasti destinati a una scuola materna, che forniva alimenti da agricoltura tradizionale anziché quelli biologici previsti dal capitolato. Mentre il Nas di Ancona ha scoperto che in un istituto agli studenti venivano serviti alimenti "spacciati" per freschi: acquistati in prossimità della scadenza, venivano congelati, rietichettati e forniti alla mensa come freschi.

A Firenze alcune aziende fornivano prodotti di qualità inferiore a quella del capitolato d'appalto, come olio extravergine di provenienza comunitaria e non nazionale, pollo di classe B e non di classe A.

Allarmanti, infine, anche le scoperte del Nas di Perugia che ha messo in luce la somministrazione ai bambini di alimenti pericolosi per la salute pubblica, fra cui prosciutto cotto e frittata contaminati da listeria e stafilococchi, yogurt scaduto e pane con muffa.

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