Cronaca locale

Tassista abusivo marocchino stupra e rapina una cliente dopo la discoteca

La giovane recuperata dal tassista abusivo di origini marocchine dopo la discoteca. Da Milano l'ha portata a Corsico dove stuprata e infine derubata

Tassista abusivo marocchino stupra e rapina una cliente dopo la discoteca

Ancora un tassista abusivo, ancora un brutale stupro. È il terzo caso quest'anno e a Milano esplode, ancora una volta, l'emergenza sicurezza. I carabinieri del comando provinciale di Milano hanno fermato un marocchino per aver sequestrato, stuprato e, infine rapinato, una giovane cliente tra il quartiere Corvetto, dove l'immigrato ha caricato sul taxi abusivo la ragazza dopo una serata in discoteca, e Corsico, dove l'ha obbligata a entrare in casa e l'ha barbaramente violentata.

Non è il primo caso a Milano. Da inizio anno se ne contano almeno tre. E gli stupri sono stati tutti compiuti da immigrati che per vivere facevano i tassisti abusivi. L'operazione di oggi ha portato all'arresto di un marocchino che adesso dovrà rispondere delle accuse di "violenza sessuale, rapina e sequestro di persona". Lo scorso 16 giugno una 20enne era stata stuprata da Ahmed Nabawy Ahmed Elshebbiny, 61enne egiziano che si pagava da vivere riportando a casa i giovani che di notte uscivano dalla discoteca. In quell'occasione aveva "pescato" la propria vittima fuori dall'Old Fashion, rinomato locale del capoluogo lombardo, e poi l'aveva violentata. "Questa cosa resta tra di noi...", aveva intimato l'uomo. Ma la ragazza, che in passato era già stata importunata dall'immigrato, aveva avuto il coraggio di sporgere denuncia e lo stupratore era stato arrestato.

A inizio 2018 a finire in manette era stato arrestato un 30enne albanese che aveva violentato due ventenni, una straniera e una italiana. Anche lui tassista abusivo, aveva preso le sue vittime fuori dall'Old Fashion "approfittando della stanchezza e dell’uso di alcool" e, dopo averle portate in strade deserte tra le 4 e le 5 del mattino, le aveva stuprate in auto. I due episodi risalgono all'11 novembre 2017 e al 24 luglio 2016. Dopo lunghe e approfondite indagini gli inquirenti sono riusciti a risalire allo stupratore grazie al Dna, che era rimasto sui corpi di entrambe le vittime, e il particolare del grosso cuore rosso di stoffa che il tassista abisivo aveva appeso sullo specchietto retrovisore dell'auto.

Anche il 2017 non era stato indenne dalle violenze dei tassisti abusivi. A novembre era finito in carcere un altro immigrato, questa volta originario di El Salvador, che il 17 settembre aveva stuprato una turista di nazionalità canadese non lontano dal Parco Lambro. "Ecco la fotografia del degrado e dell'insicurezza della Milano ultima roccaforte del Pd, della Milano dell'accoglienza senza se e senza ma di Giuseppe Sala, dove non passa notte senza che un immigrato accoltelli, violenti o rapini un malcapitato di turno", denuncia il deputato leghista Paolo Grimoldi. Secondo i dati del Censis, infatti, Milano è la capitale italiana del crimine: solo nel 2016 sono stati commessi oltre 237mila reati con 7,4 reati denunciati ogni 100 abitanti.

"Eccolo il fallimentare risultato delle politiche buoniste e lassiste delle giunte Pisapia e Sala, che hanno aperto le porte a decine di migliaia di clandestini e lasciato che il degrado e il crimine invadessero i quartieri periferici - conclude il leghista - una città dove una donna non può neppure salire su un taxi di notte senza rischiare lo stupro".

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