Brexit

Il Regno Unito vota per la Brexit: è fuori dall'Unione europea

Il "leave" vince con il 52% delle preferenze. La Bbc: "La Gran Bretagna è fuori dalla Ue". Farage esulta: "È l'ndependence day". E Cameron si dimetta: "Il Paese ha bisogno di un altro primo ministro"

Il Regno Unito vota per la Brexit: è fuori dall'Unione europea

È il giorno della Brexit. È il giorno della verità. Piogge torrenziali e allerta inondazioni hanno segnato la giornata dello storico referendum britannico. Ma non hanno fermato gli inglesi che in massa sono andati a votare. E quello che è uscito dallo scrutinio è la vittoria al fotofinish, ma schiacciante del fronte euroscettico. Con il "leave" al 52%, la Gran Bretagna si prepara infatti a uscire dall'Unione europea. Uno strappo verso l'ignoto che ha gettato i mercati finanziari nel panico e i listini in un abisso senza precedenti.

Lo scontro tra leave e remain

Per il Sun, il tabloid a favore della Brexit, è il "Giorno dell'Indipendenza", mentre il Times non nasconde la sua inquietudine in quello che ha definito il "Giorno del Giudizio". Circa 46,5 milioni di cittadini sono stati chiamati a votare il referendum indetto dal premier David Cameron sulla permanenza o l'uscita dall'Unione europea. Secondo i primi opinion poll di YouGov, diramati a urne chiuse, il fronte del "remain" avrebbe dovuto vincere con il 52% staccando il "leave" al 48%. L'esito del voto, però, si è ribaltato nel corso della notte. E ora gli inglesi (e con loro tutti gli europei) fanno i conti con la Brexit. Una possibilità che è diventata realtà quando in mattinata la Bbc ha annunciato: "Ha vinto la Brexit, la Gran Bretagna è fuori dall'Unione europea".

Il Regno Unito dice addio all'Ue

L'inversione di rotta è iniziata con il risultato di Newcastle dove il fronte europeista ha incassato appena il 50,7%. Un risultato che ha deluso le aspettative di chi credeva in una vittoria netta del "remain". Quindi, è arrivato il dato di Sunderland dove invece il fronti euroscettico ha sbaragliato col 61,3% delle preferenze. Da qui in poi, con lento scrutinio dei 382 collegi, è stata una escalation continua che ha, poco a poco, ribaltato i pronostici iniziali. E il "leave" è andato in vantaggio rispetto al "remain". Sebbene Londra e la Scozia abbiano votato largamente a favore del "remain", il resto del Paese ha optato per lasciare l'Unione europea. E lo ha fatto in percentuali di gran lunga superiori alle aspettative.

Cameron sie dimette

"È l'Indipendence Day", ha esultato il leader dell'Ukip chiedendo le dimissioni di David Cameron. L'ipotesi che il premier lasci l'incarico da premier è stata nell'aria per diverse ore. "Un'eventuale uscita di scena - fanno sapere fonti del partito conservatore - potrebbe non essere immediata". Tra i Tories, tuttavia, ottantaquattro deputati che si sono schierati a favore della Brexit hanno firmato una lettera in cui chiedono al primo ministro di rimanere al suo posto qualunque sia l'esito del voto. Un appello non da poco dal momento che tra i firmatari ci sono l'ex sindaco di Londra, Boris Johnson, e il ministro della giustizia Michael Gove, ma inutile. Non appena il risultato del referendum era netto, Cameron ha infatti annunciato il proprio passo indietro. "Il Paese - ha detto in conferenza stampa - ha bisogno di un nuovo primo ministro che porterà avanti i negoziati con l'Unione europea" (

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