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Charlie Hebdo e la vignetta sessista sui Mondiali femminili

L'ultima vignetta della rivista satirica francese mostra un pallone incastonato in una vagina e la scritta equivoca "Ci abbufferemo per un mese". Chiaro il riferimento ai Mondiali di calcio femminile. E le giocatrici non l'hanno presa bene

Charlie Hebdo e la vignetta sessista sui Mondiali femminili

Charlie Hebdo, la rivista satirica francese nota per le sue vignette provocatorie al limite del buon gusto, ci è cascata un'altra volta. Sulla copertina dell'ultimo numero è comparso un disegno che ha spaccato l'opinione pubblica. La vignetta, ispirata al celebre dipinto di Gustave Courbet "L'origine del mondo", mostra un pallone incastrato in una vagina e sotto la scritta "Ci abbufferemo per un mese". Il riferimento è ai Mondiali di calcio femminile in corso in Francia. Neanche il tempo di uscire nelle edicole che la vignetta ha scatenato molte polemiche. Coinvolte anche alcune giocatrici, che hanno fatto sapere di non avere particolarmente apprezzato - eufemismo - l'ultimo "capolavoro" della rivista, la cui sede fu oggetto nel 2015 di un terribile attacco terroristico.

Come riporta Repubblica, la centrocampista americana Samatha Mewis ha detto che "non è il tipo di articolo che avremmo voluto vedere. Spero che attraverso il nostro gioco, le persone capiscano che quello stiamo facendo è fantastico: meritiamo rispetto". Meno piccato il giudizio dell'ex calciatrice francese Laure Boulleau, probabilmente più abituata della sua collega statunitense alle vignette urticanti di Charlie Hebdo: "Se dovessi dire che la vignetta mi ha fatto ridere, direi di no. Ma non importa non sono scioccata più di tanto. Non mi fa ridere ma potrebbe far ridere altri. È così che libertà di espressione continua ad avanzare". La pensa diversamente il giornalista sportivo francese Pascal Praud, che in diretta sugli schermi di CNews si è rifiutato di mandare in onda la vignetta accusandola di "volgarità inaudita". Spaccata anche l'opinione pubblica transalpina, tra chi difende la libertà di espressione dei giornalisti della redazione di Charlie Hebdo e chi invece si dice scandalizzato dall'ennesimo disegno "disgustoso".

Disegno che è solo l'ultimo in ordine di tempo a entrare nel mirino della critica. A fine maggio, una vignetta della rivista era arrivata al punto di far bestemmiare Gesù Cristo per attaccare Matteo Salvini.

Ma in Italia, a provocare lo scandalo maggiore erano stati due disegni riferiti rispettivamente al crollo di ponte Morandi e al terremoto di Amatrice, la cui eco era stata talmente forte da suscitare la reazione indignata del mondo politico che chiedeva alle "penne" della rivista di chiedere scusa ai parenti delle vittime.

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