Cronaca locale

Mafia, condannato a 9 anni il re dell'eolico Nicastri. Ha finanziato Messina Denaro

Il gup del Tribunale di Palermo ha condannato, con il rito abbreviato, a nove anni di carcere l'imprenditore Vito Nicastri, considerato il re dell'eolico. L'accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa. Condannato a nove anni anche il fratello Roberto Nicastri

Mafia, condannato a 9 anni il re dell'eolico Nicastri. Ha finanziato Messina Denaro

Il pm Paolo Guido aveva chiesto per Nicastri la pena a 12 anni di carcere. L'imprenditore è socio d'affari dell'ex deputato Franco Paolo Arata, indagato nell'inchiesta che vede coinvolto anche l'ex sottosegretario Armando Siri. Il procedimento era stato istruito dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, che indaga Nicastri in un secondo procedimento in cui è coinvolto anche Arata, accusato di trasferimento fraudolento di beni con l'aggravante del metodo mafioso. Un troncone dell'indqaigne ha permesso al tribunale del riesame di Palermo di depositare le motivazioni del provvedimento con cui in luglio aveva confermato gli arresti domiciliari per il dirigente della Regione Sicilia Alberto Tinnirello, coinvolto nell'inchiesta sulle aziende del gruppo formato da Vito Nicastri e Paolo Franco Arata.

I giudici parlano di "pervasività del pericolo connesso al mercimonio dell'intera funzione al servizio dei corruttori", cioè l'imprenditore di Alcamo (Trapani) considerato il "signore del vento" per la sua abilità nell'aprire imprese specializzate nel campo dell'eolico, e Arata, genovese e già consulente della Lega per le energie alternative. In un troncone romano della vicenda è indagato anche l'ex sottosegretario leghista alle Infrastrutture Armando Siri, costretto a lasciare dal premier Conte proprio per via di questa inchiesta Sul caso Nicastri, i pm ritengono che il re dell'eolico sia uno dei finanziatori del boss latitante Matteo Messina Denaro.

Secondo le indagini della Direzione investigativa antimafia "sono stati acquisiti elementi di prova circa l'esistenza di un reticolo di società, tutte operanti nel mercato delle energie rinnovabili, facenti capo solo formalmente alla famiglia Arata (oltre a Paolo, anche al figlio Francesco ed alla moglie Alessandra Rollino), ma di fatto partecipate occultamente da Vito Nicastri, vero regista delle strategie imprenditoriali, considerato dal medesimo Paolo Arata "la persona più brava dell'Eolico in Italia" Il processo si è svolto con il rito abbreviato. Secondo l'accusa Nicastri avrebbe finanziato la latitanza del boss mafioso di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro. L'accusa - l'aggiunto Paolo Guido e il sostituto Gianluca De Leo - nel corso della requisitoria aveva chiesto una condanna a 12 anni di reclusione. Nicastri era stato coinvolto anche in un altra indagine della Dda di Palermo, assieme a Francesco Paolo Arata, ex deputato di Forza Italia ed esperto di energie rinnovabili per la Lega. Per questa indagine fu coinvolto anche l'ex sottosegretario Armando Siri.

Da maggio l'imprenditore ha iniziato a risponder ai magistrati di Palermo.

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