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Flop al Naviglio, chiude il risto-hotel lanciato da Carlo Cracco

Chiudono il bistrot e l'hotel di lusso sui Navigli. Anche Carlo Cracco aveva preso parte all'impresa di rilanciare la zona in un'ottica di lusso

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Le porte del bistrot "Al Naviglio" e dell'hotel a quattro stelle "Excel Naviglio" si sono ufficialmente chiuse. Dopo le voci sull'imminente cessazione delle attività diffusesi negli scorsi giorni, la proprietà - che dal 2021 aveva puntato sull'hotellerie e la ristorazione di lusso - ha deciso di terminare le attività al pubblico. L'avventura cominciata dallo chef Carlo Cracco con gli imprenditori Dino Scaggiante e Stefano Stoppani è giunta al termine e non nel migliore dei modi.

"Qualcosa, alla fine, non ha funzionato come previsto. Alle recensioni positive, tante, si sono aggiunte quelle più severe. Giudizi impietosi sullo stato della struttura e sul costo della prima colazione ai quali si sono aggiunti problemi di vicinato", riferisce la rivista di settore Gambero Rosso, che spiega: "Il target di incassi non è stato raggiunto, soprattutto sul fronte della ristorazione. E i conti si sono fatti pesanti fino a portare alla decisione dolorosa dell'alt".

La joint venture con Carlo Cracco

L'avventura del bistrot Carlo al Naviglio era cominciata a febbraio 2021. Il primo post sulla pagina Instagram del locale parlava di un'avventura firmata anche dal celebre chef di MasterChef. "Siamo felici di introdurvi Carlo al Naviglio, il nuovo ristorante e cocktail bar sito all'interno di una villa del XVII secolo che affaccia sulle rive del Naviglio Grande, a Milano. #carloalnaviglio".

Dopo un anno, però, il nome di Carlo Cracco era scomparso sia dal sito sia dalla pagina social. L'arrivo dello chef Luca Pedata sembrava avere dato una ventata di novità al locale che, però, ha resistito poco più di un anno prima di chiudere i battenti. A fine 2022 anche il nome del bistrot era cambiato trasformandosi solo in "Al Naviglio".

La smentita su Cracco

La notizia della chiusura del ristorante aperto da Cracco ha ottenuto notevole risalto, tanto da spingere lo chef stellato a diramare una nota attraverso il suo staff, come riferisce il quotidiano il Giorno "Carlo Cracco non aveva fatto alcuna joint venture, aveva prestato attività di consulenza all’apertura. Non aveva quote o altro. E non c’entra più nulla da un anno". Eppure, nell'insegna del locale c'era il suo nome, "Carlo al Naviglio".

Intanto oggi, nonostante i rumor su i conti in rosso di un altro ristorante dello chef stellato in Galleria a Milano, Cracco è già impegnato in una nuova sfida culinaria e imprenditoriale, visto che curerà la ristorazione del nuovo hotel a cinque stella Corinthia Rome, che aprirà in piazza del Parlamento a Roma di prossima apertura.

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