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Conte riferisce sul Mes, in Aula è bagarre FdI-M5s: "Pagliacci, venduti"

Scintille nell'Aula della Camera tra i banchi di Fratelli d'Italia e quelli del Movimento 5 Stelle: volano gli insulti prima del discorso del premier

Conte riferisce sul Mes, in Aula è bagarre FdI-M5s: "Pagliacci, venduti"

"Pagliacci, vi siete venduti anche l'anima". Sono scintille a Montecitorio tra i deputati di Fratelli d'Italia e quelli del Movimento 5 Stelle. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito alla Camera dei deputati sul controverso Mes-Meccanismo di stabilità europea, osteggiato a gran voce dalle opposizioni.

Il premier del governo giallorosso è intervenuto nell'emiciclo per parlare appunto della riforma del Fondo Salva-Stati, facendo peraltro un appello all'unità europea e incensando l'Ue, dicendo che questa Europa è come una grande famiglia e non è questo il momento di dividersi. Il sedicente avvocato del popolo vuole (r)assicurare: "L'Italia non ha nulla da temere. Il nostro debito pubblico è pienamente sostenibile e lo dimostrano le valutazioni delle principali istituzioni internazionali, inclusa la Commissione europea e i mercati". Infine, l'affondo: "Chi vuole uscire dall’euro lo dico adesso e lo dica chiaramente".

Ecco, prima che il presidente del Consiglio prendesse parole in Aula – peraltro mezza deserta – è scoppiata la bagarre tra i parlamentari pentastellati e quelli di FdI.

Il deputato grillino Filippo Scerra ha attaccato frontalmente la leader Giorgia Meloni, rimproverandole mancanza di coerenza e conoscenza sui trattati dell'Unione Europea. È qui che l'onorevole di FdI Federico Mollicone si rivolge duramente ai banchi occupati dai 5 stelle gridando al loro indirizzo: "Siete dei pagliacci, e vi siete venduti pure l'anima". Il deputato ha anche mimato il naso di un clown, prima di abbandonare in polemica l'Aula di Montecitorio, venendo redarguito dal presidente della Camera, il 5s Roberto Fico.

In precedenza, proprio Scerra era intervenuto alla Camera per spiegare la posizione del M5s sul Mes, ovvero l'ennesima giravolta pentastellata: "Il trattato è stato da noi criticato in tempi non sospetti perché troviamo controproducente condizionare gli aiuti finanziari per i Paesi in difficoltà a programmi di tagli massicci alla spesa sociale e di aumento della pressione fiscale. Con pragmatismo abbiamo letto il testo uscito dall'Eurogruppo di giugno e abbiamo individuato una serie di problemi, che a nostro avviso sono tali da meritare una riflessione più lunga nei tempi e più ampia nei modi". "Per questa ragione - ha concluso il grillino - plaudiamo al risultato ottenuto all'ultimo Eurogruppo in cui si è deciso di rinviare il voto definitivo sulla riforma del Mes ad inizio 2020.

Questa è una vittoria del Movimento 5 stelle e, soprattutto, del Paese".

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