La demagogia dei sindaci rossi: "Apriamo noi i porti ai migranti"
Da Napoli a Trapani, arrivando a Taranto: i sindaci di sinistra si propongono per accogliere i migranti della Aquarius. Ma a decidere saranno Toninelli e Salvini
Da Napoli a Trapani, arrivando a Taranto: i sindaci di sinistra si propongono per accogliere i migranti della Aquarius. Ma a decidere saranno Toninelli e Salvini

Tutti contro Matteo Salvini, si scoprono improvvisamente accoglienti. Sono i sindaci delle coste (e non solo) italiane, pronti a far sbarcare la Aquarius di Sos Mediterranée che da ieri naviga in mare aperto al largo di Malta in attesa che si risolva la contraversia tra La Valletta e l'Italia.
Il primo a prendere la parola era stato De Magistris, contento di accogliere i 600 profughi all'ombra del Vesuvio. Bene. Oggi gli è andato dietro anche il neo sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida. "Siamo disponibili ad accogliere la nave Aquarius e ci rendiamo disponibili a fronteggiare qualsiasi emergenza futura che riguarda migranti e soccorsi in mare - ha detto all'Agi poche ore dopo la vittoria elettorale - Trapani è porta e porto del Mediterraneo non sarà il Salvini di turno a condizionare la nostra storia. Condividendo la responsabilità con altre portualità, a partire da quella di Palermo che si è detta disponibile ad accogliere navi di migranti, continueremo ad offrire un servizio di supporto, di concerto con le altre autorità, tra cui la Capitaneria di porto".
Insomma, nonostante il sinadco trapanese concordi con Salvini "riguardo i tempi delle richieste di asilo", che son troppo lunghi, la Aquarius potrebbe approdare in Sicilia. Il fatto è che, ovviamente, non tocca ai sindaci decidere se aprire un porto o chiuderlo. Ma la decisione spetta al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. Il quale, ad oggi, appare in perfetta sintonia con la decisione di Matteo Salvini di tenere la linea dura.
A dire il vero nel M5S qualche crepa sembra esserci. Se ieri Roberto Fico, presidente della Camera, e tutta la sinistra grillina avevano fatto sentire la loro irritazione sulla linea dura imposta da Di Maio, oggi pure il sindaco di Livorno Nogarin ha ipotizzato l'apertura del suo porto con un post (poi cancellato). E anche l'assessore ai Diritti del Comune di Torino Marco Giusta ha detto che le piace "sempre immaginare come sarebbe Torino con il mare. Stasera sarebbe ancora più bella. Perchè se c'è il mare c'è un porto, e sono convinto che stasera sarebbe aperto".
Sulla stessa linea d'apertura anche il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. "Taranto - dice - è pronta ad abbracciare ogni vita in pericolo, senza se e senza ma. In questi casi bisogna distinguere il giudizio politico dalle questioni tecniche. Come è noto secondo queste ultime, dopo la riforma del sistema portuale del '94, i sindaci non hanno più alcuna competenza diretta sulla gestione di banchine e operatività degli scali". Ma per Melucci, visto che "stiamo parlando di vite umane che hanno sempre la priorità su accorgimenti politici e normativi", nel caso Salvini e Toninelli acconsentissero, "la nostra è da sempre terra di accoglienza" e di certo non respigerebbe le 629 persone a bordo della nave".
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