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Migranti, Salvini all'attacco: "Da alcune procure politica buonista"

Il ministro dell'Interno: "Dopo Firenze anche Agrigento. Non mi stupirebbe l'apertura di un procedimento penale a mio carico"

Migranti, Salvini all'attacco: "Da alcune procure politica buonista"

"Dopo alcuni giorni di lavoro possiamo confermare che nessuno degli immigrati a bordo della nave della Marina diretta a Genova sarà a carico degli italiani. Grazie alle nostre buone relazioni, una parte degli extracomunitari sarà accolta in altri cinque paesi europei mentre tutti gli altri saranno ospitati dal Vaticano, che ringraziamo per la sensibilità". Ad annunciarlo è il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Che poi però lancia l'allarme. "Continua la politica buonista di alcune procure: dopo Firenze anche Agrigento. Non mi stupirebbe l'apertura di un procedimento penale a mio carico da parte del tribunale dei ministri di Catania". Parole chiare e dure quelle del leghista. Parole riferite al dissequestro della SeaWatch3 da parte della procura di Agrigento e alle recenti decisioni sul Decreto sicurezza e sullo status del pakistano arrestato per violenza sessuale.

Contro quest'ultimo, accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di due bambine minori di 14 anni, la polizia di Viterbo ha eseguito la misura cautelare della custodia in carcere. Secondo fonti del Viminale, il pakistano aveva ottenuto la protezione dichiarando di essere omosessuale ed è regolare sul territorio nazionale per decisione del tribunale di Firenze. L’ordinanza a favore del pakistano è del 5 aprile 2017: nel primo semestre di quell’anno il tribunale toscano aveva accolto l’87,5% dei ricorsi di chi non vuole lasciare l’Italia. È il tribunale in cui, ad agosto 2017, è stata istituita la sezione specializzata sull’immigrazione presieduta dalla dottoressa Luciana Breggia, relatrice della sentenza che ha escluso il Viminale dal giudizio sull’iscrizione anagrafica di un immigrato. La dottoressa Breggia è il magistrato che ha partecipato a dibattiti con le Ong, ha presentato un libro contro i respingimenti e i porti chiusi e in un dibattito sul tema "Migranti alla frontiera dei diritti. Una questione storica - giuridica - culturale” dell’8 aprile 2019 ha sostenuto che “nessuno è clandestino sulla terra". La commissione territoriale aveva respinto la richiesta di asilo del pakistano, ma l’immigrato aveva fatto ricorso. Tenuto conto della gravità dei fatti, grazie al Decreto Sicurezza, verrà richiesta alla Commissione Nazionale la revoca del permesso che comunque scade il 24 luglio 2019.

Fatte salve le esigenze cautelari, il pakistano potrà essere espulso.

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