Politica

Il principe Mbs parla a Riad Ma ora Trump lo scarica

Gian Micalessin

Ormai l'ha mollato anche Donald Trump. Ieri il presidente non s'è fatto problemi a indicare Mohammed Bin Salman come il probabile mandante dell'uccisione del giornalista Jamal Khashoggi. Ma il principe ereditario saudita per ora non s'arrende. Con una faccia tosta pari soltanto alla sua spregiudicata ambizione Mbs s'è presentato ieri, come da programma, all' «Iniziativa per i Futuri Investimenti Sauditi» in svolgimento a Riad. E lì - rispondendo alle domande ovviamente concordate del presentatore chiamato a introdurlo - ha spiattellato la sua verità sul caso Khashoggi ai pochi rappresentanti della finanza e del mondo bancario internazionale che hanno avuto lo stomaco di confermare la presenza alla conferenza.

In un clima da saga della menzogna il principe, probabile mandante del truculento assassinio, non s'è fatto scrupoli a sciogliersi in lacrime di coccodrillo parlando di un «crimine veramente doloroso per tutti i sauditi e, credo, doloroso per qualunque essere umano del mondo». Non pago di tanta ipocrisia ha ipotizzato che «l'ingiustificabile e odioso crimine» sia stato messo in piedi da entità sconosciute «per scavare un solco tra Arabia Saudita e Turchia». Chiudendo l'argomento ha assicurato di voler «percorrere tutte le vie legali», «d'intesa con le autorità turche» per «portare i responsabili davanti a un tribunale».

La sceneggiata, conclusasi con le dissertazioni di Mbs su finanza ed economia, era stata preceduta da un colloquio telefonico con quel Recep Tayyp Erdogan che soltanto ieri aveva parlato di «omicidio di Stato» senza, però, fare il nome del principe ereditario. Durante la telefonata i due, stando alla versione ufficiale diffusa da fonti turche, hanno concordato sulla «necessità di far luce su tutti gli aspetti dell'omicidio». In verità Erdogan ha già in mano quanto serve per mettere alla berlina il principe, ma preferisce attendere nella speranza di poter barattare le prove del crimine con più preziosi tornaconti politici o economici. Un consigliere del presidente turco ha continuato ad accusare Mbs di aver le mani sporche di sangue. Sulla stessa lunghezza d'onda si è sintonizzato Donald Trump. Pronto inizialmente ad accettare le spiegazioni con cui i sauditi declinavano ogni responsabilità, il presidente Usa ha parlato di «una delle peggiori montature della storia» e spiegato che «il principe controlla tutto, quindi se deve essere qualcuno, sarebbe lui».

Il Dipartimento di Stato ha revocato i visti a 21 sauditi coinvolti nell'operazione.

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