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Referendum, la doppia sconfitta dell'uomo delle "fritture"

Tracollo di Alfieri, l'uomo che secondo De Luca avrebbe dovuto offrire pesce agli elettori: nella sua città di Agropoli, il No doppia il Sì. Sconfitta anche nel paese natale: poco più di 500 persone lo inchiodano alla sconfitta nella piccola Torchiara

Referendum, la doppia sconfitta dell'uomo delle "fritture"

Suo malgrado, s’era ritrovato scaraventato (di nuovo) sulla ribalta del dibattito nazionale. Il risveglio, per Franco Alfieri l’uomo delle “fritture” secondo il governatore della Campania Vincenzo De Luca, è stato amarissimo. Anche lui è rimasto stritolato, oltre che dalle polemiche, dal voto referendario che ha bocciato la riforma costituzionale.

Sindaco di Agropoli, città che è la porta del Cilento, aveva ottenuto dai cittadini una straripante fiducia. Era stato rieletto, nel 2012, con l’impressionante percentuale dell’89%. Agli avversari, una lista presentata dal fu Pdl e un’altra da Rifondazione Comunista, poco meno che le briciole. Astro nascente della politica salernitana, deluchiano di stretta osservanza, tentò la scalata alla Regione e finì sulle prime pagine dei giornali. La candidatura, infatti, venne fermata in extremis dalla segreteria regionale del Pd. Alfieri, incompatibile perché sindaco, aveva tentato di disarcionarsi da solo dalla guida del comune cilentano facendo ricorso a una multa per divieto di sosta. Mettendosi, così, in conflitto di interessi con il “suo” ente e nella posizione di poter avviare la procedura di decadenza che avrebbe lasciato l’amministrazione di Agropoli al suo vice, senza l’assillo di una nuova elezione e di un commissariamento. Per questa ragione, si scomodarono anche le Iene.

Poi le ultime, devastanti, polemiche sulle fritture di pesce da offrire, sui giri in barca da organizzare. Su De Luca che, stando a quanto hanno denunciato gli avversari, sembrava parlarne in quell'audio come fosse un paladino di clientele politiche ed elettorali. Polemiche che lo stesso governatore della Campania ha derubricato a crociata ittico-gastronomica tra calamari e alici (ipse dixit), promettendo che, dopo il voto, sarebbero piovute querele.

Oggi, però, il risveglio di Alfieri è stato durissimo. La città che quattro anni fa l’aveva premiato con la percentuale bulgara vicinissima al 90% dei voti, adesso gli ha voltato le spalle. Il No (che ha superato il 67%) ha doppiato il Sì sostenuto dal sindaco.

Un grosso dispiacere, ad Alfieri, glielo ha dato pure la natìa Torchiara, comune vicino ad Agropoli dove pure è stato primo cittadino, muovendo i primi passi della sua carriera politica. Nelle sole due sezioni elettorali del borgo, hanno votato poco più di mille persone, per la precisione 1.005.

E anche qui ha vinto il No, con 542 preferenze.

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