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La strategia per fermare i pm: la Lega si appella a Mattarella

Dopo l'assalto dei giudici sul sequestro dei fondi, il Carroccio chiede l'incontro col Capo dello Stato: "Attacco alla democrazia"

La strategia per fermare i pm: la Lega si appella a Mattarella

La Lega vuole incontrare Sergio Mattarella. Il partito di Matteo Salvini si appella al Capo dello Stato per fermare l'assalto dei giudici di Genova, che dopo il processo (definito "politico" ieri dal segretario) ora sono stati legittimati dalla Cassazione a sequestrare i 49 milioni di euro contestati "ovunque siano e presso chiunque".

L'assalto delle toghe al partito di governo, che cresce nei sondaggi, sembra partito. E così la Lega, che considera la decisione della Cassazione un attacco alla democrazia, chiederà un incontro urgente con il presidente della Repubblica. Quando sarà? Secondo quanto fanno sapere fonti leghiste all'Agi, potrebbe avvenire già al rientro del Capo dello Stato dalla Lituania. L'obiettivo dei pm, spiegano le fonti di via Bellerio, sarebbe quello di mettere i bastoni tra le ruote a un movimento ora al governo del Paese. La Lega la considera una "azione che non ha precedenti in Europa" e che si può ricondurre a un "attacco alla Costituzione".

La vicenda giudiziaria

Al centro della querelle ci sono i rimborsi elettorali che la Lega Nord incasso tra il 2008 e il 2010. La cifra, 49milioni di euro, sarebbero stati usati - secondo l'accusa - per spese non conformi. Bossi e Belsito sono stati condannati a luglio del 2017 (2 anni e 5 mesi il Senatur, 4 anni e 10 mesi l'ex tesoriere) per truffa ai danni dello Stato, insieme ad alcuni dipendenti del partito. A seguito della sentenza, che disponeva anche la confisca di 49 milioni di euro alla Lega quale "somma corrispondente al profitto, da tale ente percepito, dai reati per i quali vi era stata condanna", i pm avevano chiesto e ottenuto di poter dare il via al sequestro preventivo. I magistrati, però, erano riusciti a risalire a non più di due milioni di euro. Così i pm hanno chiesto (possibilità negata dal Tribunale del Riesame) di estendere la confisca anche alle somme incassate dal Carroccio dopo la data di esecuzione del provvedimento. La Cassazione, ieri, ha armato i giudici permettendogli la "confisca diretta del relativo importo, ovunque e presso chiunque custodito e quindi anche di quello pervenuto sui conti e/o depositi in data successiva all'esecuzione del provvedimento genetico". Tradotto: la Procura potrà sequestrare anche le somme che in futuro verranno depositate su conti riconducibili alla Lega.

In relatà, come hanno fatto sapere oggi fonti della Procura genovese all'Agi, il sequestro dei fondi diventerà eseguibile solo se il Tribunale del Riesame seguirà quanto affermato dalla Suprema Corte. Esiste dunque ancora uno spiraglio legale per il Carroccio.

Che intanto, però, si appella a Mattarella.

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