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Quel "tesoretto" statale destinato alle attività dell'Anpi

L'Anpi, tra le associazioni combattentistiche e partigiane, è seconda per numero di fondi ricevuti. Ecco il "tesoretto" elargito dallo Stato

Quel "tesoretto" statale destinato alle attività dell'Anpi

Finanziamenti statali alle associazioni combattentistiche, tra le quali è annoverabile pure l'Associazione nazionale partigiani d'Italia, cioè l'Anpi: ne avevamo già parlato con dovizia di particolari circa due anni fa, ma ora è possibile aggiornare qualche statistica. Sappiamo, insomma, come lo Stato italiano, tra le proprie uscite, presenti la disposizione di fondi per organizzazioni di questa tipologia.

Adesso, come si apprende su Il Tempo, è possibile sciorinare una sorta di classifica valevole per l'anno corrente. La stessa che fotografa una situazione in cui l'Anpi, la cui fondazione - come saprete - risale al 1944, si piazza attualmente al secondo posto per numero di stanziamenti ricevuti, dietro solo ai "combattenti e reduci". Si legge così dei finanziamenti predisposti, sempre per via statale, in funzione della "valorizzazione dei luoghi della resistenza italiana". Ma questa è solo una delle fattispecie elencate dalla fonte citata.

Sono quantificabili pure i soldi ricevuti dall'ente morale in relazione alla Festa della Liberazione e dell'archivio storico. In qualche circostanza, lo Stato italiano ha deciso di non elargire. Ma gli episodi in cui i progetti e le iniziative non sono stati finanziati hanno interessato pure altre associazioni e non solo i partigiani. Nel 2017, stando a quanto si apprende in questo articolo, il ministero della Difesa aveva dispensato 107mila euro. Quest'anno - dice sempre il quotidiano romano - siamo a 95mila euro. Sembra esserci una diminuzione, insomma, ma non così marcata.

Intanto l'Anpi continua a balzare agli onori delle cronache. Uno degli ultimi "presidi antifascisti" organizzati, ha avuto luogo a Forlì, in successione alla visita di

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