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Ue, l'assist del Belgio a Salvini: "Ora l'Italia deve respingere i barconi"

Il Belgio avanza la richiesta di poter respingere i migranti: "L'Italia è obbligata a salvare i migranti in mare e accoglierli. Ma, finché sarà così, avremo il caos"

Ue, l'assist del Belgio a Salvini: "Ora l'Italia deve respingere i barconi"

"Adesso basta così". A battere i pugni sul tavolo è il Belgio che non ne può più con l'ondata migratoria che dall'Africa porta ondate di clandestini in Italia e poi nel Nord dell'Europa. "Bisogna iniziare a respingere i barconi che navigano nel Mar Mediterraneo". È il sottosegretario di Stato belga, Theo Francken, responsabile dell'Immigrazione, a chiedere al nuovo ministro dell'Interno Matteo Salvini di "smettere di accettare delle imbarcazioni (di migranti) in Sicilia e in Italia" per "cessare di incitare al traffico e di lasciare arricchirsi le mafie".

Dopo la telefonata con il premier ungherese Viktor Orbàn e il confronto con il ministro austriaco Herbert Kickl, Salvini affina le alleanze con i partner europei. Sul tavolo ci sono l'emergenza immigrazione e la riforma del Trattato di Dublino. Il Belgio ha fatto sapere di essere pronto a trovare un compromesso, ma non vuole "più immigrazione illegale". "Diciamo come gli italiani: basta così!", ha detto Francken, a margine della riunione dei ministri dell'Interno dell'Unione Europea a Lussemburgo. Oggi, secondo il sottosegretario di Stato belga, "l'Italia è obbligata a salvare i migranti in mare, e deve accoglierli, senza poterli rimpatriare in Libia o altrove. Ma finché questo sarà possibile, avremo il caos".

Arrivati a questo punto, per il Belgio l'unica soluzione è "poter respingere le imbarcazioni". "Dobbiamo trovare un modo per aggirare l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo", ha detto Francken sottolineando, poi, che l'Italia non può smettere di applicare le regole attuali di Dublino rifiutando di riprendersi i richiedenti asilo arrivati sul suo territorio che si sono trasferiti in altri paesi dell'Unione europea. "Se oggi la posizione del governo italiano è che non si può più rispedire nessuno (in Italia), questo equivarrebbe a denunciare l'insieme degli accordi (europei) sull'immigrazione - conclude il responsabile dell'Immigrazione - e si tornerebbe allora verso il ritorno dei controlli alle frontiere interne (di Schengen, ndr)".

Da Bruxelles, però, è subito arrivata la doccia gelata. Il commissario all'Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, ha fatto sapere che l'Europa "la politica migratoria europea è basata sui principi dei diritti dell'uomo" e, per questo non darà "mai" il disco verde ai respingimenti in mare dei migranti. "Le parole di Francken sono più l'espressione di paura che di una convinzione", ha aggiunto Avramopoulos innescando così un'altra polemica col sottosegretario belga.

Che si è limitato a rispondere con il tweet "Libia deal?", riferendosi alla gestione dei migranti e agli accordi con il Paese nordafricano.

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