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Il governo si inchina alle ong: la Lamorgese spalanca i porti

Luciana Lamorgese, intervistata su Raitre nella trasmissione "Mezz'ora", ha dichiarato di essere pronta a dare il via libera all'ingresso della Open Arms in Italia dopo quello della Ocean Viking. L'ira della Lega: "È il ritorno all’epoca di Alfano"

Il governo si inchina alle ong: la Lamorgese spalanca i porti

Dopo la Ocean Viking anche la Open Arms entrerà in un porto italiano, a Taranto. Ad anticiparlo (e poi a metterlo in pratica) è stata, all’interno della trasmissione “Mezz’ora” andata in onda su Raitre, direttamente il ministro degli interni Luciana Lamorgese.

La Ocean Viking, in particolare, è già a Messina dove è arrivata poco dopo le 14:00 ed è approdata all’interno del molo Norimberga. Qui, dopo alcune ore di attesa, nel primo pomeriggio di questa domenica sono iniziate le operazioni di sbarco dei migranti, organizzate nelle scorse ore con il coordinamento della Prefettura della città siciliana. Quasi un terzo dei 215 migranti a bordo è risultato essere minorenne, molti di loro sono già stati trasferiti nel locale centro d'accoglienza. Nelle stesse ore in cui alla nave dell’ong francese Sos Mediterranée veniva assegnato lo scalo della città dello stretto come porto sicuro, dalla Open Arms i membri dell’ong spagnola iniziavano a fare pressing sul governo.

A bordo della Open Arms ci sono 73 migranti, recuperati non lontano dalla Libia nei giorni scorsi. L’ong spagnola ha denunciato condizioni metereologiche proibitive, invocando l’intervento di un governo per indicare un punto di approdo: “So che due navi di Ong con migranti a bordo hanno chiesto un porto sicuro all'Italia – ha dichiarato Lamorgese – e presumibilmente sarà dato”.

Considerando, come detto, che la Ocean Viking ha già fatto il proprio ingresso a Messina, il titolare del Viminale con le sue parole si riferiva inequivocabilmente alla spagnola Open Arms. Dunque, dopo l’approdo dei 215 migranti a bordo di Ocean Viking, a breve potrebbe essere il momento dei 73 della nave battente bandiera spagnola.

In serata, infatti, la ong ha twittato: "Assegnato Taranto come porto di sbarco per le 62 persone a bordo per Open Arms. Impossibile muoverci prima di domani a causa condizioni meteo".

Un totale di 288 migranti pronti a sbarcare o già sbarcati, inoltre si aggiungono anche le 79 persone presenti a bordo della Aita Mari, un’altra ong spagnola alla sua prima missione nel Mediterraneo.

Il Viminale, tramite le parole del ministro dell’interno, fa dunque intuire di essere pronto a gestire l’approdo ravvicinato di più di 300 migranti. E non solo a livello logistico, bensì anche se non soprattutto a livello politico. I 78 migranti soccorsi dalla Aita Mari, infatti, andranno a Pozzallo. Nessuna emergenza sanitaria: tra loro 6 donne e 9 bambini. A bordo dovrebbe esserci anche Inigo Mijangos, presidente della ong. Il 12 novembre scorso la nave aveva sbarcato 8 tonnellate di aiuti umanitari a Lesbo per poi dirigersi verso Malta. La nave che si trova attualmente tra Catania e Messina a circa 90 miglia da Pozzallo ha puntato nuovamente la prua a Sud e viaggia sotto i 5 nodi. Non dovrebbe arrivare a Pozzallo prima di domattina alle 8

Far entrare infatti un numero così importante di persone da navi ong, in un momento delicato a livello di popolarità dell’attuale governo, potrebbe essere rischioso. Ma la Lamorgese ha fugato ogni dubbio: “A settembre effettivamente abbiamo avuto un aumento di sbarchi dalla Tunisia, dove la situazione politica ha creato instabilità – ha dichiarato il ministro – Ma a novembre ci sono stati 683 arrivi a fronte di 980 dell'anno scorso. Siamo tornati nella media”.

In poche parole, la Lamorgese assieme all’intero esecutivo si ritengono sicuri di poter gestire la situazione da un punto di vista politico visto che i numeri degli approdi a novembre è tornato ad essere in linea con quello dello scorso anno. Per la prima volta, da quando il Conte II si è insediato, non si dovrebbe assistere ad un aumento su base annuale del numero dei migranti entrati irregolarmente nel nostro paese. Forte di questo, Luciana Lamorgese è quindi pronta ad autorizzare l’ingresso delle navi ong.

Ma non solo: il titolare del Viminale, sempre nell’intervista andata in onda nelle scorse ore, fa riferimento ad un’altra sponda politica, che questa volta non arriva dai numeri bensì direttamente dalla Germania. Secondo la Lamorgese infatti, il governo tedesco, così come quello francese, starebbero compiendo passi in avanti nell’attuazione dell’accordo di Malta: “Da Germania e Francia è stato chiesto a noi, Italia e Malta, se era possibile fare una richiesta congiunta da parte dell'Europa per la suddivisione dei migranti – ha affermato il ministro – È la prima volta che accade una cosa di questo genere”.

Non è dello stesso avviso la Lega: "Porti spalancati alle Ong, depotenziamento dei Decreti sicurezza, stop agli sgomberi ed ennesimo bluff sui ricollocamenti. Lamorgese conferma la linea del governo: sbarchi, insicurezza e menzogne. È il ritorno all’epoca di Alfano", dichiarano il senatore Stefano Candiani ed il deputato Nicola Molteni, entrambi sottosegretari al Viminale durante i 14 mesi in cui al ministero dell'interno sedeva Matteo Salvini.

Puntuale, anche il commento del leader della Lega: "Porti aperti significano più partenze, più sbarchi, più morti. E più droga e armi nelle mani di scafisti e trafficanti. Ottimo risultato per Conte e Lamorgese...

Vergogna".

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