Cultura e Spettacoli

Fabrizio Corona, svolta dal giudice: "Sì a uso social e interviste"

Il tribunale di sorveglianza di MIlano ammorbidisce le prescrizioni su Fabrizio Corona: potrò lavorare, usare i social e rilasciare interviste

Fabrizio Corona, svolta dal giudice: "Sì a uso social e interviste"

Per Fabrizio Corona si apre una nuova pagina della sua vita. Dopo il galera, la scarcerazione, la diffida, le liti fuori da un locale a Milano, ora arriva una buona notizia per il fotografo dei vip: potrà tornare a lavorare e, visto che il suo impiego è fatto soprattutto di immagine, potrà anche tornare a usare i social che inizialmente gli erano stati interdetti.

Il rilascio e poi il nuovo arresto

Proviamo a ricapitolare. Come noto, il fotografo dei vip era stato arrestato nell'ottobre del 2016 quando nel controsoffitto del suo appartamento venne ritrovato un grosso quantitativo di denaro. Quel milione e settecento mila euro nascosti sotto al tetto gli riaprirono le porte del carcere dopo che nel 2015 era riuscito ad ottenere un affidamento.

La decisione sul lavoro di Corona

Ora cambia tutto. Fabrizio Corona potrà tornare a "svolgere la propria attività lavorativa". Lavoro che anche i giudici riconoscono essere basato sulla sua immagine. Infatti, dato che "l'elemento pubblicitario e mediatico è una componente essenziale della" sua "peculiare attività", il fotografo dei vip potrà "utilizzare i social network". Non solo. Potremo rivederlo anche in televisione e leggere sue interviste, l'importante è che il contenuto non abbia "riferimento diretto all'andamento" dell'affidamento terapeutico.

Il tribunale di Sorveglianza di Milano lo ha deciso oggi. Nel provvedimento sulla modifica delle prescrizioni per Corona, il giudice Simone Luerti riapre le porte del mondo dello spettacolo all'ex fotografo. Si sono ovviamente dichiarati soddisfatti i suoi legali, Ivano Chesa, Antonella Calcaterra e Luca Sirotti. Per gli avvocati il giudice Luerti ha dimostrato "buon senso ed equilibrio permettendogli di tornare a lavorare. Era ciò che speravamo".

Le precedenti prescrizioni

La precedente decisione del tribunale di sorveglianza conteneva limiti molto più stringenti. Il giudice aveva infatti dato parere favorevole all’affidamento dalla direzione di San Vittore e dal Servizio per le tossico-dipendenze, ma imponendo al re dei paparazzi di uscire di casa solo di giorno ed per andare in una comunità dove disintossicarsi dalla cocaina.

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