Ciclismo

Giro, le Alpi incoronano Pogacar che demolisce i rivali anche a Livigno

La tappa regina della corsa rosa vede l'ennesima prova devastante del campione sloveno che se ne va a pochi chilometri dall'arrivo, rimontando Quintana e staccando di 3 minuti Thomas e Martinez

Giro, le Alpi incoronano Pogacar che demolisce i rivali anche a Livigno
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La tappa regina del Giro 2024 doveva offrire verdetti importanti per la corsa rosa e non ha certo deluso gli appassionati. A cinque chilometri dal Gpm del Foscagno, Tadej Pogacar mette un attacco perentorio, lascia sui pedali i rivali, recupera tre minuti a Nairo Quintana ed arriva da solo a braccia alzate sul traguardo di Livigno. Prova davvero maiuscola quella del campione sloveno, che allunga ulteriormente su Geraint Thomas, distaccando sia lui che Martinez di ulteriori tre minuti nella classifica generale. La quarta vittoria di tappa del campione della Uae Team Emirates è forse ancora più impressionante delle altre e conferma che, a meno di infortuni, questo Giro d’Italia ha trovato il suo dominatore.

Tante montagne, tanti attacchi

Prima del meritato giorno di riposo, i ciclisti del Giro dovranno affrontare quella che molti considerano la tappa regina della corsa rosa. Il pensiero dei 222 chilometri con cinque Gpm importanti e possibili stravolgimenti nella classifica generale convincono un gruppo guidato dal campione d’Italia Simone Velasco a provare un attacco già dalla partenza. La mancanza di uomini di classifica e la presenza di diversi velocisti è abbastanza perché il gruppo li lasci fare: nonostante la Cofidis sia davanti a lavorare per Geschke e Calmejane, i 12 di testa hanno circa 3 minuti di vantaggio a 200 chilometri dall’arrivo. Nell’avvicinamento al Gpm di 3a categoria del Lodrino, il distacco del peloton aumenta ulteriormente, fino a sfiorare i quattro minuti. Sulla salita, Geschke, furibondo per l’atteggiamento del gruppo, prova un’azione solitaria ma è rapidamente raggiunto da Verre, De Marchi ed altri ciclisti.

Giro 2024 tappa 15 tornante

Quando gli inseguitori arrivano a circa 2 minuti dai fuggitivi, Alaphilippe e Quintana cercano di raggiungerli, sperando che questa sia l’azione giusta. Se il neozelandese Pithie si prende i punti della classifica scalatori davanti a Calmejane e Wood, sia gli inseguitori che il gruppo di testa iniziano a perdere pezzi nell’avvicinamento al Colle San Zeno. Sulla salita Pellizzari, Piganzoli e Scaroni riescono a raggiungere il gruppo di testa mentre gli inseguitori sono trascinati dalla Alpecin, che sta lavorando per Groves: considerato che il peloton ha circa 4 minuti di distacco, non un’azione velleitaria. Sul secondo Gpm Scaroni ha la meglio di Geschke e Pellizzari ma il folto gruppo di inseguitori riesce a ricongiungersi con i fuggitivi. Sulla discesa tecnica, Alaphilippe ha una foratura ed è costretto ad inseguire il gruppo di testa: non il massimo, considerato che mancano ancora 45 chilometri al primo traguardo volante.

Giro 2024 tappa 15 Calmejane Mortirolo

Dal Mortirolo al Foscagno

A 100 chilometri dall’arrivo, l’avvicinamento al traguardo volante vede una situazione più stabile: i sei di testa hanno 1’56” sugli inseguitori e quasi cinque minuti sul gruppo maglia rosa. Il duo dell’Astana sta facendo un gran lavoro ma prima di arrivare a Livigno mancano ancora tantissime salite. Al traguardo volante di Malonno Ballerini riesce a spuntarla su Bayer e Tonelli ma il vantaggio dei sei di testa non è rassicurante: gli inseguitori sono a meno di un minuto e il Mortirolo è a pochi chilometri. Sulle prime rampe della storica salita Ballerini non ne ha più e perde contatto, come succede poco dopo a Bayer: l’ascesa verso il Mortirolo è una gara ad eliminazione, con l’inglese della Cofidis Wood che non riesce a tenere il passo imposto da Tonelli, Pellizzari e Scaroni. È proprio il ciclista dell’Astana a lanciare un attacco, seguito a ruota da Pellizzari: Tonelli non ce la fa, ma gli inseguitori sono davvero vicini, solo 26 secondi.

A due chilometri dal Gpm, Conci e Geschke si lanciano all’inseguimento ma solo l’azzurro riesce a raggiungere il duo di testa ma paga lo sforzo: i 40 punti per la classifica scalatori li porta a casa Scaroni, davanti a Pellizzari. Tra le due ali di folla, gli inseguitori sono a solo 21 secondi dai fuggitivi, che vengono raggiunti durante la discesa: il peloton è a circa 4’30”, distacco certo non rassicurante, specialmente quando in testa si porta la Uae Team Emirates e mette una decisa accelerazione. A 30 chilometri dall’arrivo, l’avvicinamento al traguardo volante di Le Motte vede un attacco deciso di Piganzoli, seguito a ruota da Conci, Covili e Steinhausen. All’InterGiro di Isolaccia Piganzoli ha la meglio su Alaphilippe e Valter, aggiudicandosi i 3 secondi di abbuono ma appena si affronta il Foscagno c’è un nuovo attacco: a partire è il giovane tedesco della Ef Steinhauser, che mette un discreto vantaggio sul gruppo di testa.

La legge di Pogacar

A meno di 20 chilometri dall’arrivo, il ciclista tedesco ha circa 50 secondi di vantaggio mentre gli inseguitori faticano a collaborare: ci vuole qualche chilometro prima che Valter, Storer e Quintana si compattino. Il colombiano rimane in scia per qualche minuto prima di lanciarsi da solo all’inseguimento del leader: comportamento discutibile il suo, che sicuramente causerà parecchi mugugni. Il ciclista della Movistar fatica un po’ prima di scrollarsi di dosso il gruppo guidato da Conci e Geschke: alle loro spalle, invece, i gregari di Pogacar si mettono a tirare per frazionare il peloton, lasciando poi la maglia rosa solo con il fido Majka ad affrontare le ultime salite. A 13 chilometri dall’arrivo, mentre Quintana è a meno di 30 secondi dalla testa, Tadej Pogacar decide di andarsene e lanciarsi all’inseguimento.

L’azione della maglia rosa è devastante e nessuno, né Martinez né Thomas è in grado di reggere il suo ritmo: interessante che lo sloveno sia partito a cinque chilometri dal Gpm del Foscagno ma, evidentemente, Majka non riusciva a tenere un passo importante. Se il colombiano riesce a riprendere e staccare Steinhauser, il ritmo di Pogacar è impressionante: l’azione della maglia rosa lo vede superare di slancio il gruppetto degli inseguitori e mangiare secondi su secondi nei confronti del sudamericano. Il campionissimo sloveno riesce a superare Steinhauser proprio prima del Gpm del Foscagno: considerato che prima dell’arrivo ci sarà ancora una salita importante, Quintana avrà bisogno di un mezzo miracolo per arrivare primo.

Giro 2024 tappa 15 Quintana salita

Nonostante abbia speso tantissimo, l’ex vincitore del Giro prova a resistere alla rimonta della maglia rosa, ma Pogacar guadagna secondi su secondi, specialmente quando la strada inizia a salire. Gli ultimi chilometri prima dell’arrivo in quota a Livigno sembrano un copione già scritto: il campione sloveno riprende il sudamericano a due chilometri dall’arrivo e si invola verso il traguardo. Le ultime rampe sono le più dure ma la maglia rosa sembra non sentirle nemmeno, continuando a staccare ulteriormente i rivali, che oggi perderanno parecchi secondi. L’ultimo chilometro è una passerella trionfale per Tadej Pogacar, che vince a braccia alzate, spingendo ulteriormente anche nel finale.

Quarta vittoria di tappa per lo sloveno, che si conferma sempre più padrone del Giro d’Italia. La salita finale è un calvario per Antonio Tiberi, che perde parecchi secondi mentre Bardet e Thomas riescono a contenere i danni.

La classifica

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