Giro, Milan rimonta un minuto nel finale ma è bruciato da Merlier in volata

Il velocista azzurro rompe la catena a 9 chilometri dall'arrivo, fa una rimonta clamorosa e si gioca il tutto per tutto nella volata. Alla fine, però, il belga ne ha di più e riesce a vincere la sua terza tappa al Giro

Giro, Milan rimonta un minuto nel finale ma è bruciato da Merlier in volata
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Il Giro d’Italia si chiude con una delusione per il ciclismo azzurro, con Jonathan Milan che è costretto a cambiare bici a pochi chilometri dall’arrivo e, nonostante una rimonta epica, si vede bruciare sul filo di lana da Tim Merlier. Il belga della Soudal Quick-Step riesce a pareggiare il conto delle vittorie del velocista friulano ma l’impresa dell’olimpionico azzurro è comunque impressionante, considerato che ha recuperato un minuto dal gruppo in pochissimi chilometri. Comunque un finale emozionante nella passerella romana che ha offerto un grande spettacolo al tanto pubblico che si è assiepato sulle strade della capitale per salutare l’edizione numero 107 della corsa rosa ed il trionfo del cannibale Tadej Pogacar.

Atmosfera di festa

Anche se questo Giro d’Italia ha detto più o meno tutto quel che doveva dire, l’ultima tappa non è certo una passerella, visto che mette in palio una vittoria di tappa che potrebbe fare la felicità di tanti velocisti. Prima della prevedibile volata di gruppo, però, ci saranno da affrontare 126 chilometri distribuiti tra una puntata al mare ed otto giri del circuito romano che avrà un paio di tratti di sanpietrini che potrebbero complicare molto la vita dei ciclisti. Dopo l’ennesima prova di forza di Tadej Pogacar, che ha staccato tutti sul Monte Grappa per inchinarsi sul traguardo di Bassano del Grappa, oggi toccherà di nuovo ai velocisti, che proveranno ad impedire a Jonathan Milan di vincere la sua quarta tappa al Giro d’Italia.

Giro 2024 tappa 21 Milan partenza

Dopo la partenza il ritmo del gruppo è sicuramente quasi turistico, con le foto di rito delle squadre dei vincitori delle varie maglie: spazio quindi alla Uae Team Emirates della maglia rosa e azzurra Pogacar, alla Lidl-Trek della maglia ciclamino Jonathan Milan fino alla Bahrain-Victorious di Antonio Tiberi, primo italiano dal 2015, quando ci riuscì Fabio Aru, a vincere la maglia bianca al Giro d’Italia. Ci vuole una quindicina di chilometri prima che la festa nel peloton, con bottiglie di spumante e peluche che vengono passati di mano in mano, inizi a calmarsi: la Uae si mette in testa al gruppo per aumentare il passo prima di affrontare il circuito romano. La gita al mare offre solo qualche panorama affascinante e tanto pubblico ma il ritmo è un po’ troppo sostenuto, tanto da convincere Thomas e De Marchi a chiedere alla Uae di rallentare.

Marcellusi prova la fuga

Appena si entra nel circuito romano, ti aspetteresti un cambio di passo ma la voglia nel gruppo di lottare è davvero poca. C’è anche spazio a 76 chilometri dal traguardo per un attacco estemporaneo di Domenico Pozzovivo, veterano del ciclismo azzurro all’ultima tappa del suo 18° Giro d’Italia, che ha il tempo di salutare i suoi tanti tifosi arrivati dalla Basilicata prima di lasciare per sempre la corsa rosa. Bello che il gruppo lo lasci andare a tagliare a braccia alzate il traguardo del circuito: non male come soddisfazione per il 41enne ciclista azzurro, che corre al Giro dal 2005 ed è stato quasi fermato dall’influenza e dalle cadute. Appena viene ripreso, le squadre dei velocisti iniziano a mettersi al lavoro, anche se mancano ancora tanti giri prima della volata di gruppo.

Pochi chilometri dopo, ancora prima di passare il traguardo per la prima volta, ecco il primo attacco per provare a scompaginare le carte: se ne vanno quattro ciclisti, Baudin, Honoré, Costiou e Marcellusi guadagnano una quindicina di secondi sul gruppo. Quando Pietrobon tenta di raggiungere i fuggitivi, la Tudor si mette d’impegno per riprenderlo: considerato che Alberto Dainese è stato beffato nella volata di Padova, la voglia di rifarsi a Roma è davvero tanta. Il quartetto di testa ha circa 28 secondi di vantaggio a 60 chilometri dall’arrivo ma al gruppo, in fondo, non dispiace troppo tenerli là davanti: meglio evitare che partano azioni ancora più pericolose. Sul traguardo volante Marcellusi mette la ruota davanti ad Honoré mentre i velocisti iniziano a prendere le misure dei sanpietrini del rettilineo finale: una superficie discreta ma che potrebbe causare parecchi problemi in una volata complicata.

Milan sfortunato, vince Merlier

A 42 chilometri dall’arrivo, il quartetto di testa continua la sua corsa solitaria, con un vantaggio che oscilla tra i 30 ed i 40 secondi grazie al fatto che le squadre dei velocisti non abbiano ancora voglia di riportarsi sulla fuga. Ancora cinque i giri da fare ma situazione tranquilla, fino allo scatto di Costiou per portarsi a casa i punti dell’InterGiro. Anche se il tempo per riprendere i fuggitivi non manca, la Uae inizia a farsi vedere in avanti per consentire a Sebastian Molano di giocarsi le sue carte nella volata finale. A 30 chilometri dall’arrivo, il vantaggio del quartetto di testa si è più o meno dimezzato grazie anche al lavoro di Janssens, che sta lavorando per Kaden Groves: a tre giri dalla fine, tutto resta ancora in gioco per l’ultima vittoria al Giro 2024.

Giro 2024 tappa 21 Colosseo

Alla fine, il lavoro delle squadre dei velocisti riduce progressivamente il vantaggio dei fuggitivi, che a 22 chilometri dalla fine hanno poche decine di metri sul gruppo, che preferisce tenerli a vista d’occhio per evitare sorprese. Dopo l’ultimo traguardo volante, il cambio di ritmo imposto da Marcellusi vede la fuga allungare a 15 secondi ma in gruppo ci si inizia a guardare attorno, temendo attacchi dalla distanza. Dopo una caduta che coinvolge l’uomo classifica della Tudor Michael Storer, la fuga è ripresa e le squadre top iniziano la danza per portare i propri velocisti al meglio alla volata finale. L’ultimo giro vede i tre uomini classifica tutti in testa al gruppo per arrivare al sicuro alla neutralizzazione: a neanche nove chilometri dall’arrivo, problema meccanico per Jonathan Milan che è costretto al cambio bici, perdendo quasi un minuto.

Il velocista friulano prova a rimontare ma il gruppo ora sta davvero andando forte ed inizia a sgranarsi: il pistard viaggia oltre i 70 km/h e dimezza il distacco in pochi chilometri, trascinandosi dietro Storer. L’aggancio avviene a circa 4 chilometri dall’arrivo e, grazie al lavoro della Lidl-Trek, Milan riesce a risalire il gruppo. Le energie spese sono state tantissime, vedremo se avrà abbastanza benzina nel serbatoio per dare la spallata giusta.

All’ultimo chilometro Milan è in testa ma quando Tim Merlier scatta in anticipo per la volata, l’azzurro non ne ha più. Il belga pareggia il conto delle vittorie con Milan ma è comunque un’impresa incredibile quella del friulano, che ha fatto una rimonta memorabile.

Le classifiche finali

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