A 11 anni in cura nei centri di salute mentale

A 11 anni in cura nei centri di salute mentale

Il più giovane genovese in cura al dipartimento di salute mentale, quest'anno, è un ragazzino di appena undici anni. Il più anziano, di oltre 90. Da una parte abuso di alcol e droga, con una situazione famigliare spesso non facile e genitori separati o divorziati (e la Liguria è a prima in Italia per matrimoni falliti). Dall'altra c'è un aumento dell'Alzheimer, la malattia mentale del secolo.
Sono i dati, preoccupanti, che spiccano a margine dell'incontro di ieri mattina tra il prefetto Anna Maria Cancellieri, l'assessore regionale alla sanità, Claudio Montaldo e l'assessore comunale alla sicurezza Scidone, che hanno firmato il nuovo protocollo d'intesa per le procedure di intervento in relazione ai trattamenti sanitari obbligatori. Un atto dovuto dopo la tragedia di un paio di mesi fa a Bolzaneto quando un agente di polizia era stato accoltellato a morte da uno squilibrato. La Regione ha stanziato 30mila euro per formazione e equipaggiamenti e per potenziare la rete di informazioni sui malati di mente, che spesso sono conosciuti dalle Asl e sono, nelle loro folli azioni, recidivi. Nel 2009 partirà un corso di addestramento per agenti municipali, ma anche per poliziotti, carabinieri e finanzieri. Nelle prossime settimane verranno poi acquistati corpetti e guanti antitaglio, realizzati anche con maglie d'acciaio, e di scudi di gomma per attutire eventuali attacchi. Trattandosi di malati di mente non si è volutamente preso in considerazione altri strumenti attivi come pistole elettriche, peraltro vietate in Italia, o baton electrique. I 25676 pazienti liguri, la maggiore parte donne, che vengono trattati nei reparti di psichiatria saranno quindi inclusi in un file dove gli specialisti daranno loro un codice sul modello del Triage dei pronti soccorso ospedalieri, con colori verde, giallo e rosso a seconda del pericolo. Nel reparto ospedaliero di psichiatria della Asl 3 genovese nel 2007 sono stati ricoverati 5803 pazienti, di cui 617 in maniera coatta.

Per Sergio Schiaffino e Luigi Ferranini, esperti del settore, il dato preoccupante riguarda i giovanissimi. Sono in costante aumento e spesso non ci sono posti adeguati nelle strutture ospedaliere. Attualmente se ne contano soltanto 8 al Gaslini, mentre ne servirebbero almeno il triplo.

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