Sia chiaro. Nessuno più di noi vorrebbe abolire tutte le feste, religiose e civili. Partendo dal 25 aprile e il Primo Maggio. Ma anche il Natale va benissimo. Se poi c'è una cosa che apprezziamo particolarmente, per la sua originalità, è il volere abolire il Natale a Natale. Ecco perché ieri quando sui social abbiamo visto un post del Post per lanciare la loro rivista tutta dedicata al Natale, ci siamo subito fermati a leggere l'articolo acchiappa-clic: quello intitolato «Contro il Natale» (in realtà la rivista è di due Natali fa, ma non se l'era filata nessuno, e ogni Natale è buono per abolire il Natale, se non ci si è riusciti il Natale precedente).
Comunque. Il motivo per cui Luca Sofri e Il Post vorrebbero eliminare il Natale è incontrovertibile: durante le festività aumentano stress, spreco di cibo e di soldi, inquinamento. Siamo d'accordo. Però insomma: scegliere, per limitare il consumismo, di assassinare il Natale, ci sembra una decisione un po' drastica. Sarebbe come dire che per contrastare le fake news in Rete, oscuriamo Il Post. Che non sarebbe male, peraltro.
Ah. Apprezziamo però il fatto che Il Post, che vuole abolire il Natale, pubblicizzi l'abbonamento annuale del giornale come regalo di Natale. Ma forse - profani con il cattolicesimo ma devoti al denaro - vogliono abolirlo dopo le feste. Che naturalmente i giornalisti del Post faranno.
Va bene. Ci avete convinto. Dai, promettiamo di abbonarci al Post quando torniamo dalle vacanze, dopo l'Epifania. Se prima non abolite pure quella.
A proposito, Luca: Buon Natale.