Roma - Niente lezioni il 17 marzo: le scuole vanno chiuse "per celebrare degnamente i 150 anni
dell’unità d’Italia e sottolineare l’importanza della ricorrenza anche agli occhi dei ragazzi". È questa la
posizione dell’Associazione nazionale presidi, in risposta al ministro dell’Istruzione Mariastella
Gelmini secondo cui invece quel giorno si deve fare lezione regolarmente per non perdere un
giorno di scuola e concentrare il lavoro in classe proprio sul Risorgimento e sull’unità nazionale. "La
prima preoccupazione - replica Giorgio Rembado, presidente dell’Anp - si può risolvere
facilmente recuperando un giorno di scuola in una festività minore, mentre sul fatto che gli
studenti devono lavorare su questi temi non è necessario che ciò avvenga proprio il 17, si può e
anzi si deve fare nei giorni e nelle settimane precedenti". Chiudere le scuole il 17 marzo, secondo
Rembado, "darebbe anche un segnale ai ragazzi, farebbe loro comprendere meglio l’importanza e
il valore della ricorrenza, che va celebrata degnamente, senza fare guerre su questioni di
principio".
La posizione del ministro Mariastella Gelmini è invece convinta che il 17 marzo le scuole resteranno aperte e che "la ricorrenza potrà essere celebrata in classe durante l’orario normale dedicando una particolare
attenzione al momento storico". "Il miglior modo di celebrare il 17
marzo - ha detto il ministro - è quello di dedicare questa giornata alla riflessione sui valori dell'Unità d`Italia. Io credo
che, nella scuola, questo obiettivo non si raggiunga stando a casa e "non si deve equiparare l'anniversario a una qualsiasi giornata di vacanza".
Chiudere anche le università "Non solo scuole e uffici, ma anche le Università vengano chiuse per consentire agli studenti di festeggiare correttamente la festa dell'Unità nazionale". Andrea Volpi, coordinatore nazionale di Azione universitaria, su Repubblica.it espone la sua richiesta. "Chiediamo al ministro Gelmini di esprimersi in tal senso e non di spalleggiare proteste strumentali su un tema che dovrebbe, questo più di altri, unire tutti gli italiani. Se questo non dovesse accadere- continua Volpi- saremo pronti anche a fare i picchetti e chiuderle noi, un gesto che è contrario al nostro modo di fare politica, ma la patria è un valore fondamentale per noi e dovrebbe esserlo per ogni italiano, e per la difenderlo siamo disposti ad andare contro a quelli che sono da sempre stati i nostri metodi".
La Russa propone un decreto Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, vuole una festa di "serie A" e si dice pronto a proporre un decreto in consiglio dei ministri: "La verità è che se non fosse festa completa, la ricorrenza del 150esimo dell’Unità d’Italia, sarebbe una festa di ’serie B’ come le tante già esistenti che spesso passano purtroppo quasi inosservate. Occorre che il 17 marzo sia festa vera. Di serie A.
Se come giustamente sostiene anche Giuliano Amato occorre un nuovo provvedimento legislativo, ben venga un decreto che proporrò al Consiglio dei ministri. Confido motivatamente che anche il Presidente della Repubblica possa non essere contrario".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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