Abbandoni e smarrimenti: «Basta un piccolo chip per salvare i nostri cani»

Appello del Comune che lancia una campagna per applicare l’apparecchio a costi più bassi

Addomesticare vuol dire creare legami, diceva la volpe al Piccolo Principe di Antoine de Saint Exupéry. Una definizione davvero azzeccata del forte attaccamento che contraddistingue il rapporto cane-padrone, un rapporto che spesso assume le caratteristiche delle relazioni umane ed è ormai diventato uno specifico settore di ricerca e studi della medicina veterinaria. È proprio la rottura di questo legame che rende tanto doloroso lo smarrimento del proprio amico a quattro zampe: un trauma emotivo non solo per l’uomo, ma anche per il cane.
Una brutta avventura, tra l’altro, che il più delle volte non si conclude con il lieto fine. Se, infatti, le probabilità di perdere il nostro migliore amico sono «solo» una su 150, quelle di ritrovarlo, qualora non sia stato registrato all’anagrafe canina, sono meno di sei su cento. Eppure basterebbe dotare il proprio cane di un chip identificativo per veder salire le probabilità al 94 per cento.
Un obbligo, quello dell’iscrizione all’Anagrafe canina regionale, troppo spesso disatteso dai padroni, che probabilmente non ne comprendono l’importanza e lo vedono come una lungaggine burocratica. In città, su un totale stimato intorno alle 120mila unità, risultano registrati solo 55mila cani, di cui 25mila col tatuaggio e poco più di 30mila con il microchip. Proprio per far fronte a questa situazione, il Comune ha organizzato, assieme alla Asl e all’Ordine provinciale dei medici veterinari, il «Mese del chip»: per tutto ottobre ci si potrà recare dal veterinario o all’Asl e far applicare l’apparecchio al proprio cane al prezzo di 35 euro anziché 50. Inoltre il 26 di ottobre ai giardini Montanelli, si terrà la «Giornata del chip», durante la quale sarà possibile far applicare il congegno a prezzi ancora inferiori. «Sicurezza e responsabilità: sono questi gli obiettivi che vogliamo ottenere con la campagna di sensibilizzazione», ha dichiarato l’assessore all’Arredo, decoro urbano e verde, Maurizio Cadeo.

«Sebbene il fenomeno del randagismo sia in calo - ha poi spiegato il Garante per la tutela degli animali, Gianluca Comazzi -, non si può lasciare al caso il riconoscimento dei cani, sia che vengano smarriti, sia che vengano abbandonati. Combattere con ogni strumento l’abbandono degli animali è un segno di civiltà che Milano non può e non deve trascurare». Smarrimenti, abbandoni e randagismo: tre grandi problemi con un’unica, minuscola, soluzione.

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