Un abito bianco all’amico Silvio che ha portato al Rais anche le foto dei suoi nipotini

La firma dell’accordo che apre nuovi rapporti tra Italia e Libia garantendo allo Stato africano lavori e interventi per 5 miliardi di dollari è stata suggellata da uno scambio di doni tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il colonnello Muhammar Gheddafi. Il premier ha recato in dono a Gheddafi un leone d’argento, con la testa apribile: all’interno vi era un calamaio con due penne che, ha detto Berlusconi, «serviranno per firmare il trattato». Il leader libico ha invece donato al Cavaliere un abito bianco di lino, con camicia assortita forse memore di una frase che lo stesso Berlusconi pronunciò in un precedente incontro con il colonnello. Il leader del Pdl infatti ebbe a elogiare una camicia bianca che vide indosso a Gheddafi e il presidente libico deve aver ricordato quell’apprezzamento al momento del regalo. L’incontro tra il capo del governo italiano e il leader libico ha poi avuto un piccolo fuori programma di colore familiare. Accantonati per un attimo i protocolli ufficiali, a riprova del clima di cordialità, il Cavaliere ha mostrato a Gheddafi le foto dei suoi nipotini pubblicate di recente da alcune riviste italiane.

Una ritrae la moglie Veronica Lario mentre culla in braccio il piccolo Alessandro, l’ultimo arrivato in famiglia, figlio di Barbara Berlusconi. Alcuni dei nipotini di Gheddafi, invece, Berlusconi li ha potuti conoscere personalmente presentati dal «nonno rais».

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