«Accorciare la filiera non è sufficiente»

da Roma

Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, la ricerca di Bankitalia riafferma che la lunghezza della catena è una delle cause principali del caro-prezzi.
«Non si può ridurre la questione all’accorciamento della filiera. Il futuro del settore primario, tuttavia, appartiene a quelle imprese in grado di coprire almeno due passaggi come prima trasformazione e confezionamento».
Quali sono gli altri fattori?
«Non si possono dimenticare alcuni maggiori costi come quelli dell’energia e del lavoro».
Bankitalia ha rilevato un’eccessiva frammentazione delle strutture distributive anche in termini dimensionali.
«Laddove il rapporto con la grande distribuzione è ben organizzato i prezzi sono inferiori. È chiaro che la frammentazione della produzione si riverbera sulla distribuzione. È necessario un miglioramento della logistica altrimenti si continueranno a vedere prodotti italiani che costano meno a Berlino rispetto a Roma».


Quali produzioni soffrono maggiormente questa situazione?
«Gli ortaggi. In particolare, l’insalata, richiesta più d’inverno che d’estate, le melanzane e le zucchine. Per questo motivo è importante educare i consumatori ad acquistare prodotti di stagione».

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