Gianni Pennacchi
da Roma
Nel rapidissimo Consiglio dei ministri riunito ieri a Montecitorio, sul da farsi per Bankitalia cè stato il pieno accordo della maggioranza, espresso dai «vari ministri che rappresentano i diversi partiti della Casa delle libertà». Lo ha dichiarato il premier stesso, nella successiva conferenza stampa che ha tenuto col ministro dellEconomia Giulio Tremonti. Silvio Berlusconi ha aggiunto che nella riunione di governo, si è anche iniziato a parlare del successore di Antonio Fazio: il nome del nuovo Governatore non cè ancora, ma si è molto vicini alla scelta. E poiché lobiettivo è quello di approvare la legge sul risparmio (che contiene appunto la nuova regolamentazione del vertice di Bankitalia) a tambur battente, par di capire che anche il nome del designato giungerà presto.
«Al Consiglio dei ministri è andato tutto bene: è stato deciso tutto sui contenuti e sul metodo», ha detto Berlusconi ribadendo lintenzione di «approvare subito» la nuova normativa: «Credo che la legge sul risparmio potrebbe esserci prima di Natale alla Camera, e poi andiamo di là», al Senato. Poi ha spiegato che sulla durata del mandato dei prossimi governatori, «dopo una discussione si è deciso per sei anni più sei anni e non per cinque, per non far coincidere il mandato del Governatore con le legislature e quindi con il cambio del governo». Insomma, per garantirgli un certo grado di autonomia, svincolandolo dalla ciclicità della politica.
Ma il problema ora è la scelta del nuovo Governatore, e poco prima, conversando coi giornalisti in Transatlantico, il premier aveva confermato la ricerca di dialogo col centrosinistra per giungere a una nomina condivisa: «Come ho anticipato in tv, intendiamo avere delle concertazioni con lopposizione». Così in Consiglio dei ministri, oltre ad aver «esaminato il contenuto della disciplina e anche il modo in cui andremo ad approvarlo», si è anche «iniziato a delineare la figura del nuovo Governatore di Bankitalia». Infine, al pranzo natalizio offerto tradizionalmente da Palazzo Chigi ai corrispondenti della stampa estera, Berlusconi è andato ancor più in là: «Credo che siamo molto vicini a raggiungere un accordo su un candidato che ha le necessarie caratteristiche e un profilo internazionale. Questa persona gode della stima dei mercati e dei media».
Ha parlato a lungo e di molto, il premier coi giornalisti stranieri. Rispetto alla tempesta che sta squassando il mondo bancario, ha detto di nutrire «piena fiducia nella giustizia» italiana ed è convinto che i magistrati «proseguiranno nella loro attività di indagine mettendo in luce» eventuali comportamenti illeciti, anche se ripete di non credere a una nuova Tangentopoli. «I magistrati - ha spiegato - hanno messo in luce alcuni casi isolati e sono fiducioso che proseguiranno le loro inchieste individuando chi dovesse aver compiuto atti illeciti». In ogni caso però, «le inchieste non credo che andranno al di là di alcuni casi isolati». Indubbiamente, ha aggiunto secondo quanto riferiscono i colleghi della stampa estera, si tratta di una vicenda «molto delicata» che tuttavia non intacca il sistema bancario e imprenditoriale italiano che resta «sano».
Più o meno, le cose che Berlusconi aveva detto la sera prima su RaiUno, una puntata televisiva che - vantava egli stesso nella conferenza stampa - ha avuto «un successo di audience straordinario» con uno share di oltre il 32%.
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