Acquisizione in Turchia per la Candy

Terza operazione in 15 mesi, dopo Russia e Cina Doruk-Susler passerà da 40 a 80 milioni in 3-4 anni

da Milano

Candy (100% famiglia Fumagalli) conferma la sua dinamicità all’estero annunciando la terza acquisizione nell’arco di 15 mesi. Dopo Russia e Cina, questa volta l’operazione ha per oggetto un’azienda turca di elettrodomestici, specializzata nella cottura. Si tratta della Doruk-Susler (Candy ha acquistato il 99%, mentre un simbolico 1% resta in mano al fondatore Metin Susler), 40 milioni di euro di fatturato, con una solida esportazione in 34 Paesi dell’area balcanica, in Russia e repubbliche confinanti, nelle zone del Maghreb.
«Questa operazione - ha spiegato ieri il presidente e amministratore delegato di Candy, Aldo Fumagalli - ci permette di completare la nostra struttura industriale e l’offerta nel comparto della cottura» e di avere accesso in un Paese, come la Turchia, «tra quelli con una crescita più elevata e che si prevede diventerà, rapidamente, il quarto maggior mercato in Europa», superando anche l’Italia. L’operazione ha anche una forte valenza commerciale: «Sul mercato turco è difficile entrare se non attraverso un partner locale - spiega Fumagalli - e la Doruk-Susler ci permetterà, attraverso la sua rete commerciale, di veicolare anche gli altri nostri prodotti. Contiamo, nel giro di tre-quattro anni, di raddoppiare il fatturato da 40 a 80 milioni».
L’esborso che ha comportato l’acquisizione non è stato indicato con precisione, ma l’ordine di grandezza «è circa la metà del fatturato, sulla media dei parametri di settore» ha detto l’amministratore delegato di Candy elettrodomestici, Silvano Fumagalli. Il gruppo Candy ha chiuso il 2006 con ricavi per 1.054 milioni (più 3,5% sul 2005, l’80% ottenuto fuori dall’Italia) mentre il risultato è atteso positivo, in linea con quello degli ultimi anni (il margine lordo sarà nell’ordine dei 50 milioni).


Quanto ai volumi produttivi, questi sono cresciuti del 9,6% a quota 6,7 milioni di unità - per il 2007 ne sono previste 7 milioni - mentre gli investimenti in ricerca e sviluppo sono ammontati a 37 milioni di euro, contro i 32 milioni di euro dell'anno precedente.

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