«Acquisizioni, non dismissioni e più sinergie con Telefonica»

Il primo Bernabè-pensiero: «Gli spagnoli restano nostri concorrenti. Il management? Sono abituato a fare il fuoco con la legna che trovo»

da Milano

«La mia prima esperienza da amministratore delegato di Telecom Italia era durata solo due settimane. Gli altri sette mesi li avevo impiegati per contrastare l’Opa» lanciata da Roberto Colaninno. Comincia così la nuova avventura di Franco Bernabè in Telecom Italia. Con una conferenza stampa per rispondere «a domande e curiosità dopo tanti mesi di incertezza». Ma anche per rivelare il proprio pensiero forte sui prossimi passi per rilanciare l’azienda.
Bernabè vuole subito spiegare che la sua prima esperienza in Telecom tra il 1998 e il 1999 da un punto di vista operativo è durata soltanto due settimane. Dunque non c’è stato il tempo per una strategia. Ma ora le cose sono diverse. Bernabè ha detto di aver avuto «rassicurazioni da tutti gli azionisti. L’azienda guarda al futuro, siamo tutti impegnati a rilanciare questo gruppo che è patrimonio per tutto il Paese». E per questo il neo ad che, nel frattempo ha fondato e acquisito nuove società soprattutto nel campo dell’Ict (information and communication technology) è pronto a dismettere tutte le sue partecipazioni. «In realtà le esperienze maturate mi saranno utili - ha detto - perchè ho visto il mondo delle telecomunicazioni anche dal punto di vista dei concorrenti».
La priorità è ricostituire le condizioni per la crescita. «Il gruppo deve organizzarsi per operare in un mercato che cresce». Ecco perchè poi ha specificato, rispondendo a una domanda che chiedeva delle sorti di Ti Media, il braccio multimediale del gruppo, che per il momento «la priorità non è di dismettere ma e di fare nuove acquisizioni». E se ancora non si sa nulla del nuovo assetto della società, se i manager di prima linea resteranno ai loro posti (per ora Bernabè non li ha incontrati), di certo si sa che una delle priorità del nuovo amministratore delegato saranno i rapporti con i soci spagnoli. «Telefonica è un socio importante - ha aggiunto - ma resta un competitor. Sapremo comunque trovare forme di cooperazione nell’interesse di entrambi i gruppi».
Bernabè ha specificato di aver «l’abitudine di fare il fuoco con la legna che trovo», e dunque per il momento non ci saranno bruschi cambiamenti sul fronte dell’organizzazione interna. Inoltre il primo periodo sarà speso per conoscere bene l’azienda comprese le sedi regioni.

«La qualità del management è elevata - ha detto - e ci sono molti giovani che capiscono prima di altri questo settore. La mia è una sfida importante e voglio portarla a termine nel modo migliore». Nonostante i buoni propositi però anche ieri in Borsa il titolo Telecom non ha brillato facendo segnare un meno 0,25%.

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