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Askatasuna s'è scavato la fossa, l'errore degli Antifà e Amadeus: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: che scoppola per i pm di Milano, la figuraccia del sindaco di Torino e Churchill

Askatasuna s'è scavato la fossa, l'errore degli Antifà e Amadeus: quindi, oggi...
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- Cominciamo con le cose serie. Gira voce che Amadeus possa rientrare in Rai dalla finestra dopo essere uscito dal portone, anche sbattendolo un po’. I risultati sul Nove non sono quelli sperati (ma dai), a dimostrazione che su certi programmi di intrattenimento c’è bisogno del volto giusto a dirigerli, ma non è tutto. I pacchi, dopo il suo addio, sono andati bene lo stesso e lui, che sembrava il Dio in terra, non s’è portato dietro manco un telespettatore. Viale Mazzini ha smentito, ovviamente. Ma se tornasse in Mamma Rai sarei anche felice per lui. Mi farebbe ridere però ripensare a tutti quei vecchi articoli, anche di editorialisti tipo Massimo Giannini, che frignavano per l’addio e dicevano che “TeleMeloni” metteva “fuori i migliori e dentro solo i servi”. Mi stai dicendo che, se tornasse, anche Amadeus diventerebbe un servo?

- Ps: ve lo consiglio il podcast di Giannini in cui affermava certe cose. C’è da sbellicarsi dal ridere.

- Nello Sri Lanka hanno arrestato tre uomini che hanno dato fuoco a un elefante. E per prima cosa mi sono detto: ma come diavolo ci sono riusciti? Poi ho letto che rischiano la pena di morte e mi sono domandato: perché lo hanno fatto? Facile: perché sono belli gli elefanti quando devi guardarli nei safari, un po’ meno se calpestano il tuo raccolto o ammazzano i tuoi familiari. Perché, a fronte dei 400 elefanti uccisi negli ultimi cinque anni nello Sri Lanka, sono crepate anche 200 persone.

- Così, solo per dirvi che la Cassazione ha escluso la presenza di indizi sulla corruzione di Manfredi Catella. E la scoppola per i pm del processo Urbanistica di Milano è enorme. Perché, signori, non parliamo di prove, ma di indizi. Cioè: questi hanno arrestato un signore senza manco un indizio?

- Che goduria vedere l’Askatasuna sgomberato. Le foto del blitz. Gli antifa che frignano e urlano al fascismo, alla polizia muscolare e a tutto il resto. Adoro.

- Per evitare casini, prima del blitz hanno chiuso le strade e quindi anche due scuole che sono lì davanti. Leggo che i genitori hanno protestato per questa militarizzazione e per il blocco del diritto allo studio. Certo: per caso volevate che, in caso di scontri, i vostri figli rischiassero di prendersi una bomba carta in testa?

- Il sindaco Lo Russo, quando gli agenti hanno trovato sei attivisti ai piani alti dello stabile — piani che il patto col Comune aveva dichiarato inagibili — non ha potuto far altro che stracciare l’accordo. Bene, ma è tardi. Non andava mai firmato. Perché quello era, è e resterà un covo di illegalità. Speriamo che i mattoni reggano.

- Tutti adesso esultano, dalla destra alla sinistra, ad eccezione di M5S e Avs. Signori: questi sono 30 anni che “abitano lì”. Bene che Piantedosi li abbia cacciati, ma c’è voluto anche troppo tempo.

- State a sentire cosa dice Appendino, che di Torino è stata pure sindaco: “Da sempre il M5S fa della legalità un proprio pilastro e dove ci sono violenze o attività illecite è giusto intervenire. Ma quello che vediamo ripetersi oggi, davanti allo sgombero di Askatasuna che sa tanto di prova di forza, è il solito copione che rimbalza da un’ideologia all’altra. Perché oggi da destra rivendicano in pompa magna uno sgombero — inevitabile dopo le violenze degli ultimi mesi, ultima quella a La Stampa — che se fosse stato prioritario come ci raccontano avrebbero potuto fare nei tre anni da cui governano, mentre da decenni chiudono gli occhi sull’illegalità di CasaPound”. Come, scusa? Quindi: questi sgomberano finalmente un covo di illegalità (che ritieni inevitabile viste le violenze degli ultimi giorni) e tu la butti su CasaPound? Eddai, Chiara…

- E comunque, le violenze non ci sono state solo negli ultimi mesi. Sono anni che gli esponenti di Askatasuna picchiano e menano soprattutto in Val di Susa.

- La verità è questa. Ovvero che Askatasuna ha commesso un errore madornale. Enorme. Imperdonabile. Ovvero: ha toccato la sinistra. E in questo Paese, se tocchi la sinistra — soprattutto quella giornalistica — muori. Infatti pochi mesi fa 28 attivisti del centro sociale sono stati condannati a diversi anni di carcere per una quindicina di azioni contro i cantieri del Tav in Val di Susa e durante manifestazioni a Torino. Quindi c’erano tutti i presupposti per chiuderlo anche prima. Ma se il Viminale avesse tentato una perquisizione come questa, con conseguente sgombero, sarebbe stato sommerso dai giornali progressisti che avrebbero difeso il “percorso di legalità” intrapreso con il Comune. Invece il raid a La Stampa ha rotto questo legame.

- Il pronipote di Churchill incriminato per tentato strangolamento. Adoro.

- Ah:

forse l’armocromista era distratta, ma ieri Elly Schlein alla Camera s’è vestita con una giacca che sembrava una vestaglia. Non tanto bene, cara segretaria.

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