Luigi Scarabello, ecclettico calciatore olimpionico a Berlino 1936 prima di diventare attore di un certo successo con il nome darte di Sergio Landi, è morto a Nettuno: aveva 91 anni, ben portati. Nella nazionale olimpica Vittorio Pozzo lo aveva inserito (il suo ruolo, adesso, si direbbe da centrocampista) perché studente universitario, e in effetti Scarabello si sarebbe puntulmante laureato. Due partite in nazionale A (esordio a ventanni), nel cinema aveva invece esordito agli inizi dgli anni Cinquanta, lanciato anche da unaffettuosa amicizia, come si diceva allora, con Lilla Silvi, lattrice tifosa romanista che aveva conosciuto in treno dopo un Genoa-Roma perduto dai liguri, appunto la squadra di Scarabello.
Come attore, ha recitato in «Barbablù», «Giorni felici», «La bisbetica domata». Come calciatore ebbe momenti di gloria perché dopo il trionfo olimpico, pur tormentato da ununghia incarnata, si presentò da Mussolini con le scarpe normali: «Non si può andare dal duce in ciabatte».
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