Una Treccani tutta da ridere. La «Piccola» (relativamente parlando, visti i 16 volumi) enciclopedia apre i pesanti portoni dei suoi «Aggiornamenti», da poco pubblicati, ai comici. Essendo «Piccola», quindi di uso comune, agile, quasi quotidiano, è giusto che indossi un abito sbarazzino e lieve. Certo che fanno effetto, i profili dei vari Albanese Antonio, Banfi Lino, Littizzetto Luciana e Villaggio Paolo stilati con austero rigore filologico, come se fossero chimici vincitori di premi Nobel o insigni letterati. Ma siccome stare al passo con i tempi è il compito primario per ogni summa del sapere...
Prendiamo il lacustre Albanese. Si citano i film Vesna va veloce, La seconda notte di nozze, Vincere, Questioni di cuore e Qualunquemente. Però Cetto Laqualunque, maschera rivelatrice dell’Italia cialtrona, resta dietro le quinte. E Banfi, lo scollacciato «santo protettore» di Andria che fa concorrenza al titolare Riccardo (anzi, Riccherdo)? La formazione nell’avanspettacolo, le pellicole commerciali, l’«apprezzabile versatilità in ruoli diversi» chi può negarle? Però l’umanità popolana di Nonno Libero e il lessico pugliese sono un piccolo patrimonio impossibile da incolonnare. Quanto a Villaggio, le sue «rappresentazioni di un reale disagio sociale, nonostante la loro forte vena comica e grottesca», dette così suonano come etichette applicate a freddo sui bollenti spiriti di Fantozzi e Fracchia.
Infine la Littizzetto. Diploma al Conservatorio, laurea in Lettere, insegnamento alle scuole medie inferiori.
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